sabato 29 novembre 2008

Ma cos'è questa crisi?

La crisi, per ora in gran parte sotterranea, perché la gente cerca di arrangiarsi, è vicina a esplodere e potrebbe essere gravissima.
Il cuore di questa crisi sta nelle banche, nel loro essere quasi scomparse come finanziatrici del sistema imprenditoriale, insomma del mondo delle aziende.
Se fino a ieri eravamo alle prese con il fenomeno delle famiglie che non arrivano alla quarta settimana del mese, adesso abbiamo anche le imprese che non arrivano alla quarta settimana del mese. In qualche caso nemmeno alla terza: e questo perché nessuno fa più loro credito.

Gli interventi allora devono essere strutturali: ristrutturare la spesa pubblica e dare credito e fiducia alle aziende virtuose.
Bisogna ripristinare l'economia reale puntando sul lavoro costituzionalmente stabilito e su cittadini e imprese responsabili per produrre quei valori, soprattutto etici ,che il mercato si è dimostrato scarsamente in grado di produrre e di cui ha maledettamente bisogno per funzionare.


La canzone è degli anni trenta, ma la ricetta è sempre valida.


venerdì 21 novembre 2008

"Lo Stivale di Barabba" e la petizione contro il nucleare: Stefano Montanari


Stefano Montanari in questo videomessaggio manda il suo saluto in occasione della presentazione dell'ultimo libro, di cui è ideatore e coautore, a Roma: "Lo Stivale di Barabba. L'Italia presa a calci dai rifiuti".

Un'introduzione a questo lavoro di informazione e l'invito ad aderire alla petizione per dire no al nucleare, indetta da Per il Bene Comune e di cui lo scienziato è primo firmatario.

mercoledì 19 novembre 2008

Centrale a carbone di Civitavecchia: denuncia dei comitati cittadini

Comunicato stampa

Centrale a carbone di Civitavecchia: i comitati dei cittadini denunciano la mancata partecipazione del pubblico al procedimento AIA e la non riduzione del 30% di emissioni dovuta da ENEL spa.

I rappresentanti dei comitati dei vari comuni inquinati dalle centrali, riuniti nel Movimento No Coke Alto Lazio, ed il Comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia hanno denunciato, con una lettera aperta ai Ministeri Ambiente e Sviluppo Economico ed agli enti locali, il mancato rispetto della partecipazione del pubblico al procedimento di AIA per la centrale ENEL di TVN, opportunità che la legge europea ha voluto dare alle istituzioni e ai comitati dei cittadini come strumento di democrazia e partecipazione con lo scopo di tutelare il territorio e gli abitanti delle comunità limitrofe.

I cittadini, nella lettera, evidenziano anche “ il mancato impegno alla riduzione del 30% dei limiti di emissioni, come formalmente assunto dalla società ENEL verso il Ministero dello Sviluppo Economico, la Regione Lazio, la Provincia di Roma ed i Comuni di Civitavecchia, Tarquinia, Santa Marinella, Tolfa e Allumiere.
Chiedono con forza alle istituzioni di farsi garanti di quanto previsto nel provvedimento finale del Ministero dello Sviluppo Economico emesso ad esito della verifica della conferenza dei servizi e degli accordi da loro stesse sottoscritti. La riduzione delle emissioni non cambia la pericolosità dell' impianto, - sottolineano i cittadini - ma l 'impegno disatteso dalla società elettrica rappresenta un’ ulteriore dimostrazione dell’arroganza con cui l’Ente Energetico si rapporta con le popolazioni, il territorio e le istituzioni che lo rappresentano. Altrettanto grave è l’assenza di reazione dei rappresentanti degli Enti locali, firmatari degli accordi con Enel, al mancato rispetto degli impegni assunti in tale sede; reazione che maliziosamente pensiamo sarebbe stata di ben altro segno se l’impegno non rispettato fosse stato quello economico.
La definitiva resa dei primi cittadini a tutelare la salute delle popolazioni rappresenterebbe un danno immediato ed irreversibile per questa terra. Siamo certi che con il vostro silenzio sulle questioni rappresentate non vorrete rendervi complici dell’ennesimo sopruso nell’iter autorizzativo di TVN che, naturalmente, sarà nostra cura evidenziare nelle opportune sedi giudiziarie nazionali ed europee.
Convinceteci – concludono- che non avete svenduto la nostra terra, la nostra salute e le nostre stesse vite per quattro sporchi denari.”

Comitato dei Cittadini Liberi
Movimento No Coke Alto Lazio

cittadiniliberi@yahoo.it
http://cittadiniliberi.blogspot.com/

nocoketarquinia@yahoo.it
http://www.nocoketarquinia.splinder.com


Allegati:

martedì 18 novembre 2008

Sgomberato presidio contro la centrale Turbogas di Aprilia

Roma, 18 Novembre 2008

E' bastato che un quotidiano a grande tiratura portasse in primo piano alcuni dei fatti di tutta l'incredibile vicenda di Aprilia affinché una SpA, che si autodefinisce “l'energia sensibile”, contasse più del diritto alla salute costituzionalmente garantito.

E' scientificamente provato che la centrale ad Aprilia è inutile e nociva. Non fa parte del piano energetico regionale, mentre un piano energetico nazionale manca da 22 anni.

Se Comune, Provincia e Regione non sono in grado di proteggere la salute della comunità di Aprilia negli interessi collettivi, farebbero meglio a dimettersi, perché nascondersi dietro al decreto “sblocca centrali” significherebbe che i diritti collettivi sono meno importanti di quelli di una SpA.

Non risulta che nella notte il diritto costituzionale alla salute sia stato abolito per decreto.

Sempre al fianco della sacrosanta lotta dei cittadini di Aprilia

LISTA CIVICA PER IL BENE COMUNE – LAZIO




La cronaca dello sgombero.

giovedì 13 novembre 2008

Carbone a Civitavecchia: il silenzio colpevole dei sindaci.

TVN, Enel S.P.A. conferma l’utilizzo del carbone sporco e cancella l’impegno della riduzione del 30% delle emissioni: il silenzio colpevole dei sindaci di Civitavecchia, Tarquinia, Allumiere, Tolfa e Santa Marinella

Dal giorno in cui i sindaci del comprensorio interessato alla riconversione a carbone di Civitavecchia hanno preso parte al tavolo di trattativa organizzato dalla Regione Lazio sul tema delle compensazioni in denaro da parte di Enel S.P.A., hanno smesso di preoccuparsi dei problemi che riguardano lo stato sanitario e ambientale della propria terra. Ci chiediamo dove siano finiti i sindaci che hanno firmato l’accordo presso la Regione Lazio: dietro tante parole vuote, come “monitoraggio” e “tutela”, hanno abbandonato ogni forma di contrasto all’inquinamento attuale e futuro del territorio, mentre in Europa e nel mondo si afferma sempre di più la coscienza ambientale e la ricerca responsabile di strumenti per ridurre l’uso dei combustibili fossili come il carbone sporco. E che dire poi degli ultimi fatti gravi che sono emersi, come quello del “Piano di risanamento dell’aria della Regione Lazio” e del mancato rispetto della legge sull’A.I.A.?

Il 14 Agosto 2008 la Regione Lazio ha pubblicato “il Piano Regionale di risanamento della Qualità dell’aria”, uno strumento utile ad analizzare e risolvere i problemi legati all’inquinamento dell’aria nei luoghi dove ci sono fonti inquinanti pericolose per la salute e l’ambiente. Il fatto incredibile, ma vero, è che in questo piano la Regione Lazio non tiene in considerazione la grave situazione atmosferica e sanitaria di Civitavecchia. Incredibile, ma vero, è che nessun sindaco del comprensorio inquinato presenta le dovute osservazioni sul mancato controllo e monitoraggio. Le uniche osservazioni pervenute alla Regione Lazio le hanno inviate i cittadini. Inoltre Enel S.P.A. consegna la documentazione per la procedura A.I.A (visibile sul sito www.minambiente.it ) e invece di portare le integrazioni dovute per legge e per la tutela del territorio, smarca le sue responsabilità circa la scelta del carbone sporco e cancella del tutto l’impegno sulla riduzione del 30% dell’abbattimento delle emissioni.

Incredibile, ma vero: i sindaci non presentano nessuna osservazione, né chiedono il rispetto del contratto stipulato con Enel, dove l’impegno di riduzione del 30% è stato sottoscritto proprio come fosse una forma di tutela.

Intanto arriva la prima nave carboniera, scarica il carbone sporco a cielo aperto e nessun sindaco chiede il rispetto della legge. I primi cittadini di Civitavecchia, Tarquinia, Allumiere, Tolfa e Santa Marinella per quale motivo non tutelano la salute del proprio territorio ? Non crediamo che non abbiano letto e che non conoscano la gravità di quanto sta accadendo. E’ incredibile la colpevole omertà dei loro silenzi o hanno le mani troppo appiccicate al contratto con Enel S.P.A.? Il silenzio è d’oro. Eppure questi sindaci ce li ricordiamo tutti in piazza con le bandiere del no al carbone. Poi, quando l’odore dei soldi si è fatto sentire l’unico linguaggio comune è stato quello più conveniente verso l’azienda elettrica: hanno spiegato che non si può fermare la centrale ma che si deve controllare che tutte le fasi siano effettuate nella massima legalità ed il rispetto della salute dei cittadini. Ricordiamo ai sindaci che tutelare questo territorio significa anche controllare che le società elettriche siano rispettose della legge, come tutti dobbiamo esserlo!

Cari sindaci, come dice un vecchio proverbio “il buon giorno si vede dal mattino” : noi vediamo che la promessa delle compensazioni sta già producendo vuoti di memoria e una certa connivenza con l'elargitore dei denari e dei danni.

lunedì 3 novembre 2008

Elezioni in Abruzzo: comunicato stampa Per il Bene Comune


Comunicato Stampa

Ferrara, 4 Novembre 2008

Mentre la legge contenente le norme per la elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale (L.108/68) prevede l'audizione delle liste contestate o modificate e l'ammissione di nuovi documenti o addirittura di un nuovo contrassegno, la sentenza emessa dall’Ufficio Centrale Regionale esclude la lista di Per il Bene Comune in quanto la documentazione mancante non è "suscettibile di sanatoria in un momento successivo" a quello di presentazione della lista stessa.
Noi riteniamo che tale interpretazione finisca per travisare la lettera e lo spirito della legge, risultando lesiva e limitante della nostra facoltà di esercitare un diritto costituzionale e nella fattispecie di avvalerci della succitata norma di legge che, prevedendo l’eventualità di errori, contestazioni o dimenticanze negli adempimenti burocratici, ne contempla la successiva, immediata, modifica e integrazione.
Per tali ragioni oggi, 4 novembre 2008, presenteremo ricorso, confidando in un più approfondito esame da parte dello stesso Ufficio Centrale Regionale.

L’esclusione della Lista “Per il bene Comune” decisa dall'Ufficio elettorale centrale presso la Corte d'Appello de L'Aquila è scaturita da un vizio di forma riscontrato su due dichiarazioni di accettazione della candidatura, prive dell'autenticazione delle firme. Va rilevato che i due originali erano stati erroneamente lasciati nella cartellina delle copie conservate in ufficio e che delle due firme “non certe” perché non certificate o autenticate da notaio o pubblico Ufficiale, una era della persona che era lì proprio per presentare la lista.
Tuttavia ieri, per sanare la situazione, i presentatori della lista di PBC, hanno consegnato gli originali come da facoltà prevista appunto dalla legge elettorale, e con loro si era recata presso la Corte d’Appello anche la seconda persona candidata, la cui accettazione “testimoniata” era risultata, il giorno prima, mancante.
Ma a nulla è valso questo sforzo, dal momento che, come precisato dalla stessa sentenza: "nonostante le nuove dichiarazioni risultino sottoscrittte con firme autenticate in data antecedente a quella di scadenza del termine di presentazione della lista", l'Ufficio Centrale Regionale ha "ritenuto che la validità della dichiarazione di accettazione della candidatura" non sia "suscettibile di sanatoria in un momento successivo".
A completamento del quadro ed a testimonianza della sostanziale correttezza procedurale ed amministrativa dei nostri rappresentanti abruzzesi, non inficiabile da una dimenticanza rientrante nella integrazione documentale all’uopo prevista dalla legge, va rilevato che presso la stessa Corte d’Appello Regionale è da due giorni giunta, da parte dei rispettivi Uffici Elettorali Circoscrizionali di Pescara e Chieti, la documentazione con cui ogni candidato di Per il Bene Comune dichiara (con firma autenticata) di accettare la candidatura nel collegio circoscrizionale e, ironia della sorte, anche nel listino regionale.

Ufficio Stampa
Per il Bene Comune



Ferrara, 3 Novembre 2008

In merito alla decisione dell'Ufficio elettorale centrale presso la Corte d'Appello de L'Aquila di escludere dalle consultazioni regionali del 30 novembre e 1 dicembre la lista numero 4, ‘Per il bene comune’, il Coordinamento Nazionale PBC esprime in una nota tutta la propria incredulità, precisando quanto segue:

"Riteniamo la sentenza emessa dall'Ufficio Centrale Regionale dell'Aquila assolutamente intempestiva. E’ assurdo che i presentatori della nostra lista regionale siano stati convocati solo stamane, alle ore 9, per ricorrere contro il procedimento di invalidità, in virtù di quanto dichiarato nel dispositivo. In effetti, mentre la legge contenente le norme per la elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale (L.108/68) prevede l'audizione delle liste contestate o modificate e l'ammissione di nuovi documenti o addirittura di un nuovo contrassegno, la sentenza emessa in data odierna esclude la lista di Per il Bene Comune in quanto la documentazione mancante non è "suscettibile di sanatoria in un momento successivo" a quello di presentazione della lista stessa. Il nostro ricorso pertanto sarà immediato".

L’esclusione della Lista “Per il bene Comune” decisa dall'Ufficio elettorale centrale presso la Corte d'Appello de L'Aquila è scaturita da un vizio di forma riscontrato su due dichiarazioni di accettazione della candidatura, prive dell'autenticazione delle firme. Il giorno di presentazione delle firme, i due originali erano stati incidentalmente lasciati nel plico delle copie conservate dai presentaori presso il proprio domicilio. Per sanare la situazione, tuttavia, i presentatori della lista di PBC stamane avevano consegnato gli originali, come da facoltà prevista appunto dalla legge elettorale. Ma a nulla è valso questo sforzo, dal momento che "nonostante le nuove dichiarazioni risultino sottoscrittte con firme autenticate in data antecedente a quella di scadenza del termine di presentazione della lista", l'Ufficio Centrale Regionale ha "ritenuto che la validità della dichiarazione di accettazione della candidatura" non sia "suscettibile di sanatoria in un momento successivo", "diversamente da quel che può postularsi rispetto a documentazione diversa, attestante la sussistenza di qualità personali dei candidati o dei presentatori".


Ufficio Stampa
Per il Bene Comune