venerdì 27 agosto 2010

Qualcosa che stride

di Luciano Masi, candidato della Rete dei Cittadini Lazio 2010

Alle ultime regionali è successo qualcosa non sottolineato dalla quasi totalità dei giornali, telegiornali, informazione libera (o presunta tale), compresa la rete, per quanto sono riuscito a vedere. Voi direte: cosa è successo? Beh, forse qualcuno avrà notato che nell’era del bipolarismo imperante in ben 6 regioni non c’erano solo due schieramenti politici, in corsa ma tre (anzi, sarebbero stati addirittura quattro, se solo l’Udc non rispondesse alle stesse lobby degli altri due poli).

Abbiamo visto in 5 regioni (il minimo per godere degli spazi mediatici nazionali e di quelli privati) la lista civica 5 STELLE, supportata da Grillo e dal suo blog. Nella regione Lazio il “terzo incomodo” era invece la lista civica RETE DEI CITTADINI, che correva contro i due poli proprio come i 5 stelle nelle altre regioni.
Eppure…

L’antefatto.
Il 20 agosto 2010 vado a leggere l’ultimo post di Grillo, come spesso mi accade, visto che sono molto spesso in sintonia con i contenuti del suo blog.
Eppure… eppure c’è sempre un qualcosina in quegli articoli che non mi torna. Un po’ come una pausa di troppo in uno spartito, un po’ come una pennellata troppo pesante su una tela; un qualcosa che rovina l’intera atmosfera creata dall’articolo.
Come non dare ragione all’intero articolo che dice che il paese intero è in rovina, che Berlusconi è quello che è, che nel Pdmenoelle non si vede differenza tra i vari personaggi che ne fanno parte, che servirebbe una legge per avere il controllo degli eletti e non viceversa come accade oggi… e poi? E poi c’è come un suono stridulo, come un “graffio”, come succedeva quando ascoltavi i vinili e sbattevi per sbaglio sullo stereo facendo saltare la puntina. E’ l’effetto che sento quasi sempre quando leggo i post di Grillo…

Questa volta ecco che cosa “stride” al mio orecchio:
Dal “comunicato politico numero 35″:
Il MoVimento 5 Stelle non fa alleanze con i partiti, ma con i cittadini, con i movimenti che si uniscono per obiettivi concreti come l’acqua pubblica. È un MoVimento di cittadini, non di candidati premier, di leaderini. Non è interessato alle ideologie, ma alle idee”.

A questo punto mi sorgono milioni di domande: perché alle regionali del 2010 nel Lazio non ha appoggiato la RETE DEI CITTADINI, che, guarda caso, è una lista civica composta da cittadini e non politicanti; che, guarda caso, è una federazione di movimenti composti da cittadini che hanno capito che è bene unirsi per obiettivi concreti, come l’acqua pubblica; che, guarda caso, è interessato solo alle idee da mettere in pratica ed ha superato le barriere ideologiche e anche quelle dei singoli simboli dei movimenti che fan parte della federazione; che, guarda caso, ha scelto il proprio candidato presidente con delle vere primarie; che, guarda caso, ha scelto Marzia Marzoli, una cittadina che da anni lotta per sé, la sua famiglia ed il suo territorio (cittadina che, tra l’altro, Grillo conosce personalmente avendo pubblicizzato, per un periodo, le sue lotte civiche)…

Sarebbe interessante anche sapere perché Grillo non ha dato il “via libera” alle sue “truppe” romane e laziali per invitarli a dare una mano a questa lista o quanto meno ad informarsi in prima persona. Ah, già, dimenticavo! Lui non è a capo di nulla ed ogni persona del suo movimento è libera di decidere… Ma non era proprio Grillo che da anni urla ai quattro venti che i cittadini devono mettersi in prima fila e riprendersi ciò che gli spetta? E quando qualcuno prova a farlo… proprio lui lo snobba?

Insomma per una volta vorrei “correggere” le parole di Grillo. Permettetemelo!

Modificherei quella frase così:
Il movimento 5 Stelle non fa alleanze con i partiti e neanche con i cittadini e neanche con i movimenti che si uniscono per obiettivi concreti come l’acqua pubblica, a meno che questi non aderiscano al movimento 5 Stelle, adottino il Non-Statuto e, quindi, non si organizzino troppo. E’ un movimento di cittadini, che pensano di star facendo qualcosa di utile per il paese in maniera sincera e, purtroppo, anche questa volta si stanno gettando in una padella non diversa da quella in cui ormai stavano rosolando”.

Frase dura? Non mi sembra. Io non sono un amante della democrazia diretta pura, ma se c’è vera democrazia in un movimento lo si capisce dal suo interno, eccome! Forse dall’esterno no. Alcuni dicono che senza la visibilità che dà Grillo non si va da nessuna parte. Forse, ma solo nel breve periodo; affinché un progetto cresca con basi solide credo abbia bisogno dei suoi tempi e di una pluralità d’energie date da tutte le persone che aderiscono ad esso.

lunedì 9 agosto 2010

Tra la sinistra e la destra preferisco me stesso

Cari amici,

anche se non è passato molto tempo da quando ho cominciato a muovere i primi passi nel mondo della democrazia, quella vera, ovvero quella partecipata, l’esperienza che ho accumulato in questi mesi è stata incredibilmente intensa. Se da una parte sono stato testimone partecipe di lavori e progetti che mi hanno dimostrato quanto efficace possa essere il coinvolgimento della popolazione alle decisioni che riguardano l’intera comunità, dall’altra ho potuto constatare, come naturale contrapposizione a questa efficienza, quanto inutile possa essere il cosiddetto governo dei rappresentanti, troppo spesso contrassegnato da immobilismo, inefficienza e sprechi. Queste “caratteristiche” denunciano con grave drammaticità, quanto ancora siamo lontani da un modo di fare politica scevro da condizionamenti di qualsivoglia natura e capace di fare scelte innovative e concrete nell’esclusivo interesse di tutti.

Ancora una volta il cambiamento non può che partire dal basso. Un altro modo di fare politica non solo è possibile, ma si sta già facendo. In Italia sono ormai molti i Comuni che grazie alla partecipazione attiva dei cittadini hanno saputo fare scelte alternative, concrete e soprattutto nell’interesse di tutti, nessuno escluso. Scelte che sono state in grado di conseguire risultati straordinari dal punto di vista del risparmio energetico/economico, della mobilità sostenibile, della produzione di energia da fonti rinnovabili, della gestione dei rifiuti, dell’acqua e del territorio. Ne sono un esempio concreto le raccolte differenziate, dove in alcuni casi, come quello del Comune di Ponte nelle Alpi in provincia di Belluno, si è riuscito a superare il 90% di raccolta differenziata con un conseguente risparmio dovuto al minor costo per lo smaltimento in discarica. Questo Comune, grazie all’ausilio del fotovoltaico, ha saputo altresì ridurre del 30 % i costi dell’illuminazione pubblica. Un altro esempio da seguire è quello rappresentato dal Comune di Colorno in provincia di Perugia, dove l’amministrazione locale, attraverso il progetto “Comune Leggero”, intende consolidare nel tempo, con il coinvolgimento diretto di tutti i cittadini, iniziative che possano favorire la consapevolezza della necessità di ridurre e recuperare i rifiuti. Il progetto prevede ad esempio, la realizzazione di un certo numero di “Negozi Leggeri”, ovvero una catena di esercizi che si impegna in piccole ma significative modifiche nella vendita dei prodotti e nell’approccio al consumo. I prodotti venduti alla spina, consentono di ridurre drasticamente la quantità di rifiuti che ogni giorno produciamo. Questi esercizi vengono talvolta chiamati anche “Negozi a Km 0”.

Un nuovo modo di fare politica che, diversamente da quello rappresentativo, favorisce l’aggregazione tra le persone di una comunità, assecondata da processi, in cui ognuno si identifica perché ha messo qualcosa di suo.
Tutti questi esempi stanno a testimoniare, come sempre più persone abbiano ormai compreso, che “tra la destra e la sinistra, preferiamo noi stessi”.

Alfonso Mauro - Referente Per il Bene Comune - Fondi