mercoledì 29 settembre 2010

A cosa servono le regole? Il caso della centrale Enel di Civitavecchia.

In questo comunicato esprimiamo la rabbia delle popolazioni dell'Alto Lazio che non hanno mai smesso di difendere la propria salute e la propria terra dalle nefandezze degli inquinatori e dalla disonesta' degli amministratori.
Quegli stessi amministratori che hanno accettato i soldi di Enel per dare a noi lo scempio, le ricadute inquinanti e l anullità delle loro coscienze.
Di tutti i soldi ingoiati dalle amministrazioni comunali di Civitavecchia, Tarquinia, Santa Marinella, Tolfa e Allumiere cosa resta....
Intanto si muore e ci si ammala...

Civitavecchia, 25 settembre 2010

Siamo profondamente costernati dal constatare che avevamo ragione nel denunciare che la centrale Enel di Torrevaldaliga Nord, oltre ad essere un impianto antistorico per la tipologia di combustibile usato, è soprattutto in esercizio in violazione di molte delle norme vigenti e, finanche, delle prescrizioni inserite nel decreto autorizzativo.

Tutte le denunce e/o segnalazioni da noi presentate - da quella del gennaio 2009 relativo alla modalità di carico/scarico del carbone, a quella del novembre dello stesso anno circa i cumuli di rifiuti e ceneri presenti in aree non idonee e di lavoratori costretti ad operari in nuvole di material pulvirulento, a quella relative all’utilizzo di combustibile con contenuto di zolfo superiore allo 0,3% in difformità del piano di qualità dell’aria della Regione Lazio - hanno trovato riscontro.

La replica dell’ENEL che, negando l’evidenza, afferma di essere in perfetta regola, conferma, l’inaffidabilità dell’ente energetico che evidentemente spera di continuare impunito ad agire a proprio piacimento, mortificando il territorio, e la popolazione che in esso vive,

Sentiamo il dovere di ringraziare la Procura della Repubblica che con la propria sensibilità e determinazione, portando avanti una seria e competente azione di controllo, ha indotto gli enti competenti a farsi carico delle proprie responsabilità facendo si, nel contempo, che le popolazioni dell’Alto Lazio riacquistassero un minimo di fiducia nelle istituzioni e si sentissero meno sole in questa lotta impari per la difesa della propria terra.

Grave, invece, che il Ministero dello Sviluppo Economico, nonostante fosse ben edotto da tempo sulle violazioni e sul mancato rispetto delle prescrizioni poste in essere dall’Enel, abbia sentito il dovere di intervenire solo dopo le comunicazioni del Noe e della Procura della Repubblica.

E’ appena il caso di evidenziare, inoltre, che in materia di mancata ottemperanza delle prescrizioni il Codice dell’Ambiente - D.lgs n. 152/06 – all’art. 29 comma 3 recita “Qualora si accertino violazioni delle prescrizioni impartite …… tali da incidere sugli esiti e sulle risultanze finali … di valutazione, l'autorità competente, previa eventuale sospensione dei lavori, impone al proponente l'adeguamento dell'opera o intervento, stabilendone i termini e le modalità. “dove per autorità competente si intende l’ente che ha rilasciato la Valutazione d’impatto Ambientale (Minambiente nds.) e, conseguentemente, impartito le prescrizioni. E vista la gravita delle prescrizioni non ottemperate, e le gravi ricadute che tale mancato rispetto può causare alla salute della popolazione, attendiamo che il Ministero dell’Ambiente, che non mancheremo comunque di richiamare alle proprie responsabilità, proceda in base alle proprie specifiche competenza ad emettere gli idonei e prescritti provvedimenti, anche di natura cautelare, quale la sospensione dell’attività della centrale.

Sconcertante, infine, l’inettitudine ad adempiere al proprio ruolo di “Primo responsabile della salute dei cittadini“ in primis del Sindaco Moscherini, ma anche dei suoi omologhi dei comuni limitrofi, in prima fila quando si è trattato di spartire le cospicue compensazioni economiche, ma assenti e silenti dinanzi alle reiterate denuncie di violazione delle norme esistenti, alla mancata ottemperanza delle prescrizioni e ai conseguenti possibili danni alla salute della popolazione e dei lavoratori addetti che da tali violazioni possono scaturire, finanche ora davanti alla presa di posizione del Ministero.

Personaggi squallidi, non degni di ricoprire il ruolo di rappresentanti della comunità e che, se mantenessero un minimo senso del pudore, dovrebbero avere il buon senso di dimettersi.

Movimento No Coke
Alto Lazio

noalcarbone@gmail.com
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