mercoledì 29 ottobre 2008

Un libro e una serata da non perdere: Lo Stivale di Barabba




Lo Stivale di Barabba è un saggio collettivo di molti autori appena uscito per Arianna Editrice.
(fra i molti: Tamino, Salvador, Pallante, il PM di Terni Massini, Ruzzenenti, Cedolin, Paul Connett,la Dott.ssa Gatti -senza voler far torno a tutti gli altri validissimi esperti del settore-)

Il saggio è stato curato da Stefano Montanari che ne è anche l'ideatore.

L'importanza e l'ambizione di questo libro è tentare di evitare disastri come in Campania, semplicemente illustrando fatti e non opinioni (oltre 2000 Comuni in Italia applicano già la migliore gestione dei materiali post utilizzo, e più i Comuni sono "bravi" meno pagano i cittadini come tariffe).

L'incenerimento, tanto "spinto a media unificati" è puramente profitto privato con denaro pubblico.
Senza incentivi occulti (e contro la direttiva 2001/77/ce) nessuno si sognerebbe di adottare una tecnica così immotivata, anacronistica e pericolosa.
Non è ozioso ricordare, che questa vera e propria truffa è costata ai contribuenti 53 miliardi di euro dal 92 al 2007 e che non è stata affatto fermata.
Anzi, prosegue in accordo "bipartisan".

Con la dovuta competenza e volontà politica di rispettare leggi, normative e interessi collettivi questo libro sarebbe del tutto inutile.
In questo Paese invece, un libro come questo è importantissimo: è una speranza di cambiamento.

Verrà presentato il
29 ottobre al Caffè Fandango,
nella centralissima Piazza di Pietra a Roma,
alle 17:30.

Contestualmente al lancio della petizione contro il costosissimo vicolo cieco del ritorno al nucleare, promossa dal movimento politico Per il Bene Comune, e ad un pezzo teatrale del Collettivo Kipiùnehapiùnemetta dal titolo molto esplicativo a livello locale:

"Malagrotta, no!"


Poi, per chi si vorrà fermare, aperitivo e buffet a 10 Euro.



Segue una breve descrizione del libro:

Lo Stivale di Barabba, ovvero L’Italia Presa a calci dai rifiuti, è una sorta di album fotografico sulla situazione del ciclo dei rifiuti nel nostro Paese, riguardo a cui alcuni degli studiosi più autorevoli del panorama italiano e internazionale intervengono per offrire una visione a tutto tondo della questione.

L’argomento rifiuti è oggi sulla bocca di tutti e il moltiplicarsi delle voci non fa altro che manipolare le informazioni e distrarre dal problema e dalle soluzioni. Stefano Montanari è probabilmente la persona più competente per realizzare un’opera di natura divulgativa in grado di fare un punto preciso e dettagliato sul problema che sta letteralmente sommergendo il nostro paese.

Com’è nata la cosiddetta “emergenza” che sta affogando la Campania, qual è la situazione di oggi e come si presenterà domani, cosa si fa e che cosa si potrebbe fare, cosa dice la legge, come viene gestito il problema dagli altri paesi europei, cosa dice la politica, cosa dice l’economia, cosa dice la Natura e, soprattutto, che cosa dice il nostro organismo.

Perché molto c’è da sapere sul legame tra salute e inquinamento. L’immondizia che ci fa più male è quella che esiste a nostra insaputa, lontano dagli occhi perché ridotta a polvere invisibile. Lontana dagli occhi ma, al contrario di quanto afferma il proverbio, tutt’altro che lontana dal cuore. E da tanti altri organi: perché è proprio quell’immondizia impercettibile a farci ammalare e ad ucciderci.

Dimensioni dell’Ebook 2,77 MB
Click per scaricare un estratto gratuito

mercoledì 22 ottobre 2008

giovedì 9 ottobre 2008

Le ragioni del No al Nucleare: Monia Benini


L'accorato ed allarmato appello alla mobilitazione di Monia Benini contro questa presa di posizione verso il nucleare che è fuori da ogni logica economica, politica ed energetica.
L'abbiamo fatto più di 20 anni fa, ci siamo mobilitati ed abbiamo fermamente bloccato ciò che ritenevamo pericoloso per noi e il nostro futuro: ripetiamo quelle azioni, oggi più di ieri sono necessarie ed indispensabili.

Facciamo sapere a tutti quali sono i rischi della scelta nucleare, soprattutto alla luce del fatto che l'Italia sul fronte delle energie rinnovabili, può fare davvero moltissimo.



Firma la petizione Non abbiamo bisogno del Nucleare




Approfondisci il tema:

lunedì 6 ottobre 2008

Civitavecchia: mancava solo l'inceneritore. E' in arrivo.

Notizia dal Forum per l'Ambiente di Civitavecchia.


SULLA NOSTRA PELLE: INVESTITORI CHE PORTANO VELENO E POLITICANTI SENZA SCRUPOLI. SI VUOLE REALIZZARE A CIVITAVECCHIA UN PERICOLOSO INCENERITORE

La delibera relativa alla convocazione di una conferenza di servizi per la valutazione del famoso progetto BEG, ovvero il progetto di un impianto di incenerimento dei rifiuti mediante pirolisi, è emblematico dell’ignoranza, mista ad arroganza, con cui si pensa di poter gestire la cosa pubblica.

Ignorate le precedenti delibere di consiglio comunale, che sottolineiamo essere nell’ordinamento italiano attualmente in vigore, il massimo organo di indirizzo e di controllo politico – amministrativo del Comune, che esprimevano netta contrarietà a detto progetto e ribadivano la contrarietà ad ogni ipotesi di impianto di incenerimento dei rifiuti sul territorio.

Ignorata, la relazione della commissione relativa alla valutazione del project financing che evidenziava come il progetto presentato dalla BEG comportasse un aumento dei volumi trattati e successivamente conferiti in discarica, e conseguentemente un maggior impatto ambientale e un aumento in termini assoluti della volumetria della discarica (ben 806.000 mc., ovvero 725.400 ton/totali).

Ignorate le normative che regolano la valutazione di progetti tramite lo strumento di project financing e quelle relative alle convocazioni di conferenze di servizio.

Ignorate, in maniera ancora più colpevole, tutte le normative, nazionali, regionali e provinciali, che impongono agli enti locali di raggiungere entro il 31 dicembre 2008 almeno il 45% di raccolta differenziata (che a Civitavecchia non supera il 7%), pena l’imposizione di una sanzione del 20% dei costi di smaltimento che sarà a carico dei cittadini.

Ignorati, infine, gli ormai innumerevoli studi che mettono in correlazione la presenza di impianti per l’incenerimento di rifiuti con danni alla salute umana.

Infatti tali impianti bruciando materiali estremamente vari, emettono un gran numero di sostanze chimiche (circa 250 attualmente individuate), di diverso grado di pericolosità, trasformando peraltro rifiuti relativamente innocui in rifiuti altamente tossici e pericolosi, sotto forma di emissioni gassose, ceneri volatili e ceneri pesanti.

Tra le sostanze più pericolose troviamo: arsenico, berillio, cadmio, cromo, nickel, mercurio che sono classificati dalla IARC (International Agency Research of Cancer) a livello I come rischio oncogeno documentato in quanto correlati ad aumentato rischio di neoplasie a livello di: polmone, cute, fegato, vescica, rene, colon, prostata; il benzene correlato all’insorgenza di leucemie e il tricloroetilene correlato con linfomi non Hodgkin ed epatocarcinoma.

Gli inceneritori rappresentano, poi, una delle fonti più importanti di inquinamento da diossine, sostanze liposolubili e persistenti che vengono assunte tramite la catena alimentare.

Le caratteristiche di persistenza ed accumulo delle diossine - come pure degli Idrocarburi Policiclici Aromatici e dei Poli-Cloro-Bifenili - fanno sì che il rispetto dei limiti di legge delle concentrazioni di queste sostanze nei fumi non garantisca di per sé la salute della popolazione, in particolare di quella infantile

E’ a dir poco evidente, quindi, che perseguire nella realizzazione di un impianto che andrebbe ad aggravare pesantemente il carico delle emissioni inquinanti in una realtà territoriale già gravemente compromessa come quella cittadina, significa perseguire in un intento tanto irresponsabile quanto criminale, che mette a nudo la protervia di chi abusa del territorio a proprio uso e consumo nella totale indifferenza per la salute della popolazione amministrata, costretta ancora una volta a subire una servitù tanto impattante quanto poco redditizia.

Simona Ricotti

Resp. Forum Amb. Civitavecchia


Fonte: UnoNotizie

sabato 4 ottobre 2008

Alluvione. Lavori non conclusi, risarcimenti non erogati.

Dal Comitato "Marina Velka senza fango"

Sono passati quasi 3 anni dallo straripamento che, per la seconda volta in undici mesi, ha devastato il territorio di Tarquinia e i cittadini si chiedono se sia vero che "il Presidente Marrazzo ha mantenuto la promessa fatta all’indomani della terribile calamità", come hanno affermato i consiglieri della Regione Lazio Parroncini e Carapella sul quotidiano Maremma Oggi.
Purtroppo, la risposta è "no".

Grazie alle pressioni del comitato Marina Velka senza fango è stata terminata l'arginatura dell'ultimo tratto del fiume Marta che eviterà il suo straripamento negli abitati di Marina Velka e Tarquinia Lido, però, in caso di piena, le strade di accesso e i terreni agricoli adiacenti saranno comunque inondati perché non sono state realizzate le casse di espansione a monte.

Inoltre, immutata rimane la situazione del Fosso dei Giardini che ha ripetutamente allagato la località Case Bianche di Tarquinia Lido. Non solo non è stato messo in sicurezza, ma non si è neanche conclusa la fase progettuale affidata circa due anni fa al Consorzio di Bonifica della Maremma Etrusca. Infine, non si sa quando saranno assegnati agli alluvionati i 600.000 euro promessi dal presidente Marrazzo nel febbraio 2007.

Il Comitato Marina Velka senza fango è deciso a proseguire con la già avviata causa di risarcimento, la cui nona udienza si terrà il prossimo gennaio. Inoltre, i legali stanno accertando se siano stati versati dei fondi per i danni ai privati mentre proseguono le pressioni per il completamento delle opere e per l'ottenimento dei soldi promessi.

Il Comitato Marina Velka senza fango sarà felice di ringraziare il presidente Marrazzo, come hanno fatto i consiglieri Parroncini e Carapella, ma solo a lavori terminati e a risarcimenti ottenuti.
Spesso, infatti, in Italia, si festeggia l'inizio di qualcosa ma assai raramente se ne riesce a festeggiare anche la fine.

Elena Maria Scopelliti
Presidente del Comitato
Marina Velka senza fango

Stefano Corsanici
Addetto stampa
http://www.marinavelca.com