mercoledì 28 ottobre 2009

Marrazzo. Non governava male (?)


Peccato: non governava male (?)

Queste le parole usate oggi (domenica 25 ottobre, ndr) nel suo editoriale su Il Fatto da Marco Travaglio. Parole io credo del tutto infondate. In realtà Piero Marrazzo come Governatore ha fatto più danni della grandine, se si ha voglia di leggere spiego anche perchè.

Piero Marrazzo è stato un pessimo Governatore per la Regione Lazio, fare politica (bene) non è una cosa semplice, e l’occasione è stata sprecata. Marrazzo ha cominciato promettendo molto in campagna elettorale, al momento dei fatti ha tradotto nel suo esatto contrario dichiarazioni come “La Regione sarà un palazzo di cristallo”. Come no. Basta andare ad Albano, Tarquinia e Civitavecchia, Malagrotta e dintorni, Colleferro, Aprilia, etc a verificare come si sono tradotte le sue promesse elettorali, stile a pagina 52 del programma: “…occorrerà un intervento per impedire la riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia…”.


Ha proseguito con imposizioni senza rispetto di svariate normative, prima fra tutte quella della partecipazione prevista alle scelte come quella irreversibile se realizzato l'impianto di Albano. Per non parlare solo delle scelte “alla vaccinara” nel settore dei rifiuti basti ricordare l’inchiesta sempre dei vostri colleghi di Report nel settore della Sanità: un buco nero che assorbe la stragrande maggioranza del bilancio regionale.

Gli sprechi di denaro pubblico continuano, e basta parlare con un medico ISDE come Giovanni Ghirga, assistere alle sue relazioni nei convegni, per verificare il debito pubblico “atteso” nel settore della Sanità fra pochi anni dopo quello lasciato da altri governatori fino al 2005. Se non si interverrà con la prevenzione primaria non si sa proprio dove si potranno trovare le risorse necessarie.

Un esempio su tutti, di come ha governato Piero Marrazzo è accaduto lo scorso giugno a Tarquinia:
http://www.youtube.com/watch?v=42i4m45FQ4A

Prima ha invitato sul palco una persona, poi non gli ha concesso il microfono, ben sapendo che una persona informata gli avrebbe causato una pessima figura:

…Marrazzo, che aveva già concluso il proprio intervento, ha cercato di gestire la situazione invitando sul palco un "No Coke", che è salito per un confronto. Il governatore Marrazzo però, dimostrandosi non molto affidabile, non ha "concesso" il microfono al cittadino di Tarquinia, che ciò nonostante è riuscito ad avvicinarsi quanto basta per far riecheggiare nella piazza parole di denuncia per l'inerzia sua e dei politici seduti in prima fila per quanto accade a Civitavecchia: si sta bruciando carbone senza AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) e in contrasto con la Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA) e si sta bruciando carbone senza aver attivato l'Organismo di Controllo previsto dall'Autorizzazione Unica del 2003, per vigilare durante le fasi di collaudo. Marrazzo per tranquillizzare i presenti ha detto che non c'è nulla da temere, si faranno i monitoraggi, ci sono le centraline dell'ARPA, l'agenzia regionale di protezione ambientale. La verità è che NON esistono centraline Arpa a Tarquinia ed il presidente Marrazzo non lo sa.
http://www.unonotizie.it/5663...

Non bastasse questo comportamento, occultato da tutti “i media che contano” (ancora Il Fatto non esisteva), più recentemente prima dei fatti finiti sui giornali negli ultimi giorni, questa è stata una sua dichiarazione al Corsera Roma: “se il PD fa le primarie per scegliere il nuovo Governatore, io corro da solo”. Quel che si dice un sincero Democratico.

In tutta l’attuale legislatura, Piero Marrazzo si è contraddistinto per il suo favore verso la truffa dei Cip 6 e contro la direttiva 2001/77/CE; non ha mai voluto incontrare la Rete regionale rifiuti del Lazio a differenza di Comune e Provincia di Roma, arroccandosi dietro i privilegi da “Commissario”.

Leggasi anche il suo sito (non aggiornato da quasi un anno) suggestivo di nulla ed esplicativo di niente per una “campagna di sensibilizzazione” costata centinaia di migliaia di euro: http://www.facciamoladifferenza.it/

Con atti discrezionali e illogici (lavoratori instancabili se pensiamo alle date) come il 30 dicembre 2007 e il 13 agosto 2009 ha concesso l’iter autorizzativo per l’impianto di Albano, un inceneritore in piena zona agricola(!). A nulla sono serviti (veri) scandali come Colleferro per fare ragionare chi doveva ragionare, nel merito. Per chi non conoscesse la materia e l’argomento, certe considerazioni potranno apparire “di parte”… i soliti comitati e associazioni non affidabili. Bene.

Leggasi cosa scrivono quei sovversivi della CORTE DEI CONTI a maggio del 2007: (STRALCI della Relazione, sul fallimento della gestione commissariale durato 8 anni) ..."...in generale, non si è proceduto all’incentivazione della raccolta differenziata tramite l’introduzione della tariffa sui rifiuti modulata sulla quantità d’indifferenziato conferito al servizio di raccolta cittadino, né ad iniziative di incentivazione per coloro che attuano la raccolta differenziata, il compostaggio ed il conferimento alle isole ecologiche promosse da Comuni e Province. Ciò, a parte i danni di ordine ambientale evidenti, potrebbe avere provocato anche danni finanziari alle casse pubbliche, derivanti sia dai mancati introiti per la vendita del materiale raccolto in maniera differenziata che dai costi di conferimento dei rifiuti indifferenziati agli impianti di smaltimento…".

Sembra il WWF invece è la Corte dei Conti: "...Risulta evidente che l’emergenza è stata disposta unicamente allo scopo di determinare la sospensione dell’applicazione delle normative di settore, limitare gli obblighi di concertazione, e il principio di ripartizione delle competenze...".

E infine, la perla (si fa per dire): "...Suscita notevoli perplessità e preoccupazione, per la palese violazione delle direttive comunitarie e nazionali sulla concorrenza, che per l’impianto di gassificazione di Malagrotta sarebbero intervenuti atti amministrativi di assegnazione dei lavori di costruzione e di esercizio nell’ambito di una non meglio chiarita procedura di affidamento diretto...".

Nessuno ha mai smentito la Magistratura contabile. Il Commissariamento con a capo il Presidente Marrazzo è finito, non così i suoi effetti. Alzi la mano chi ne ha mai saputo qualcosa, al di fuori degli “addetti ai lavori” e di chi non guarda Report su rai 3.

Il Signor Piero Marrazzo aveva e ha tutto il diritto di fare quel che crede durante la sua vita privata, rispetto ad altri ha avuto il buon gusto di non utilizzare sedi istituzionali per incontri privati, ma non è giustificabile se ha mentito su tali fatti (sottostando ad un ricatto), e se per recarsi a tali incontri ha utilizzato auto blu.

Se i media avessero fatto il proprio dovere, mostrando alla pubblica opinione le sue azioni politiche, probabilmente non si sarebbe arrivati a dimissioni di fatto per “scandali sessuali”. Si sarebbe entrati nel merito e non assistito ai cori da stadio delle ultime ore, fra  “comprensivi”, “imbarazzati”,  e i “diversamente concordi” che aspirano a ritornare al controllo della Regione.

Che Piero Marrazzo “non abbia governato male”, insomma, è tutto da dimostrare.

In allegato una lettera che centinaia di persone e sigle di associazioni, dopo averlo inutilmente atteso per ore sotto la pioggia, gli scrisse a dicembre 2008. Averla protocollata oggi assume un significato lungimirante e impietoso.
http://perilbenecomunelazio.blogspot.com/2008...

Non avendo argomenti per spiegare le sue azioni, a questa lettera, l’ex Presidente di fatto della Regione Lazio non ha mai risposto. Se Il Fatto la pubblica, fa quasi uno scoop ritardato.

Chi scrive ha pubblicato tutti questi argomenti e denunce in un libro dal titolo “Lo Stivale di Barabba”, Macro editore, che sfortunatamente non ha mai avuto una sola recensione eccetto lo spazio concesso dal giornalista Beha sul suo sito. Rai, Mediaset, L’Unità, La Repubblica, il Corriere della Sera? Non pervenuti.

Se è nato un giornale come Il Fatto è per colmare un vuoto, speriamo che si parli di fatti e azioni.

Per gli scandali in Italia non si dimette nessuno, infatti ci si "autosospende" per prendere tempo come rileva il più che condivisibile articolo di Telese oggi su Il Fatto.

Che serva almeno per ragionare e correggere scelte incomprensibili e illogiche, a prescindere da chi sarà il prossimo Governatore.

Cordiali saluti, Roberto Pirani
http://www.buonsenso.info

A seguire una breve trattazione di alcune fra le centinaia di documenti scientifici che provano la non biocompatibilità degli impianti di incenerimento.

Come per l’amianto, siamo già in grave ritardo:
  • Perizia nazionale del corpo medico francese relativa alle alternative all'incenerimento ed alle discariche
    Aspetti ambientali, sanitari e socio-economici; chiedono al proprio Governo di NON costruire più inceneritori:
    http://www.buonsenso.info/buon...
  • Il 4° Rapporto della Società Britannica di Medicina Ecologica Seconda Edizione Giugno 2008, che così si conclude:
    ….Raccomandiamo che non vengano più costruiti inceneritori..
    Ed è scaricabile integralmente da qui:
    http://www.stefanomontanari.net/ima...
  • Per l’Italia si allega il presente documento.
    Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri Medici sentinelle per l'emergenza e oltre l'emergenza rifiuti Napoli 9 febbraio 2008. Scaricabile integralmente qui:
    http://www.stefanomontanari.net/ima...
  • Un video fra centinaia, lo si inoltra per la completezza e convergenza degli studi citati (ANCHE ITALIANI, CON BUONA PACE DI CHI "NON LI CONOSCE"):
    Dott.ssa Gentilini dell’Isde Italia – Medici per l’ambiente, per un riepilogo di tutti i morti evitabili e i costi sanitari e di previdenza conseguenti:
    http://video.google.it/videop...

Allego una slide da convegno, illustrata dalla Dott.ssa Gentilini nel video:

notare che l'ARPA Piemonte li chiama "termovalorizzatori", il termine illegittimo caro ai gestori, ma il risultato è che anche l'Arpa ammette il disastro in atto nel Paese (esattamente come l'Ordine dei Medici francese, che chiede al proprio governo di non costruire nuovi inceneritori)

Nota:

Negli Stati Uniti, semplicemente a causa della antieconomicità della pratica, non si costruiscono più inceneritori fin dal 1995.

Roberto Pirani

mercoledì 21 ottobre 2009

Territorio, Bene Comune



Il 18 ottobre 2009 il gruppo Lazio di Per il Bene Comune ha aderito alla passeggiata per l'Agro Romano organizzata da PrimaveraRomana, con l'attiva collaborazione di rappresentanti della comunità Rom italiana.

Un'iniziativa lodevole, all'insegna dell'integrazione e per la salvaguardia del territorio romano, ormai consumato dall'enorme colata di cemento che va avanti ormai da anni senza che nessuno sembri aver voglia di metterle un freno.

La manifestazione, una magnifica passeggiata alla quale hanno partecipato innanzitutto famiglie del quartiere, ma anche persone provenienti dal resto della città, è cominciata all'insegna del brutto tempo, ma si è poi trasformata in una splendida giornata di sole. La manifestazione si è svolta nelle campagne dell'agro romano nella zona di Tor Chiesaccia, intervallata da mini-spettacoli artistici, e letterari, che sono serviti da "spunto" per informare tutti i partecipanti all'evento sulle vicissitudini che hanno portato all'odierna situazione di "degrado urbanistico" e a un possibile ulteriore scempio del territorio.

All'iniziativa sono intervenuti, tra gli altri, personaggi come l'attore Ulderico Pesce, Gli Acustimantico e altri.

La manifestazione si è conclusa con un breve dibattito e un intervento molto applaudito del noto urbanista Paolo Berdini, che ha ribadito l'urgenza di mettere un forte freno al consumo del territorio.

Per il Bene Comune Lazio continuerà a lavorare affinchè, in un futuro non troppo lontano, manifestazioni del genere servano solo come momenti di aggregazione della popolazione per "vivere" il territorio e non per creare una rete di "difesa" dello stesso, in quanto anch'esso è un bene comune e come tale andrebbe preservato!

Luciano Masi
Per il Bene Comune Lazio

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mercoledì 7 ottobre 2009

MANIFESTAZIONI e manifestazioni



Il 5 ottobre 2009, il gruppo Lazio di PBC ha aderito ufficialmente alla manifestazione Fiato sul collo alla Corte Costituzionale per il “Dolo” Alfano che si è tenuta in piazza Barberini.
La manifestazione è nata dall’entusiasmo e dalla volontà dei ragazzi del meetup Amici di Beppe Grillo di Roma ed è stata organizzata davvero a tempo di record con lo scopo di “star vicini” ai giudici della Corte Costituzionale che hanno cominciato il 6 ottobre l’esame di costituzionalità o meno del Lodo Alfano.
Mi sarebbe piaciuto che la piazza fosse piena e soprattutto mi sarebbe piaciuto che gli stessi che hanno strombazzato a destra ed a manca sulla libertà di informazione pochi giorni fa, si fossero degnati di scrivere almeno due righe su quest'altra manifestazione ma così non è stato. Non ho letto articoli, titoloni, trafiletti. Non ci sono state dichiarazioni, prese di posizione, scandalose bolle. La stampa italiana, la stessa che ha riempito le piazze sabato scorso, non ha ritenuto abbastanza interessante, piccante, politicamente corretto o scorretto l’argomento. Fatt’è che in piazza il 5 ottobre accanto ai coraggiosi grillini di Roma, c’era davvero poca gente e tra i politici istituzionali solo Francesco Barbato. In piazza era presente anche Gioacchino Genchi che ha fatto un intervento abbastanza inquietante, stigmatizzando la sensazione che se anche la Corte si pronunciasse per l'incostituzionalità forse ci dovremmo preoccupare ancora di più perchè potrebbe voler dire che poteri molto più forti di Berlusconi hanno deciso che è ora di cambiare cavallo.
Molto bella, a parer mio, anche la staffetta di persone comuni che si sono date il cambio al microfono per leggere gli articoli della nostra Costituzione nella piazza ormai illuminata solo dalle nostre fiaccole.
Personalmente sono molto contenta di esserci stata l’altra sera insieme ad altri ragazzi del PBC Lazio che avevano dato la sua adesione alla manifestazione ma certo la valenza della manifestazione e l'impegno dei grillini romani avrebbero meritato molto di più.

Enza Raso
Per il Bene Comune Lazio

giovedì 1 ottobre 2009

Informazione o disinformazione?













Con il comunicato stampa del 12 settembre scorso La Lista Civica Nazionale “Per il Bene Comune” dichiarava la propria partecipazione alla manifestazione promossa dalla FNSI (Federazione Nazionale della Stampa Italiana) per la libertà di informazione, che si doveva tenere a Roma, il 19 settembre.

Con tale partecipazione il PBC intendeva dimostrare tutto il proprio sdegno per lo stato catastrofico in cui versa l’informazione in Italia, continuando così il percorso già intrapreso in piazza prima delle elezioni 2008 e proseguito con la partecipazione alla manifestazione contro il bavaglio alla rete del 14 luglio scorso.


Aderire ad una manifestazione indetta dalla FNSI e cioè dagli stessi che nel concreto hanno nel tempo avvilito l’informazione pubblica aveva suscitato non poche perplessità all’interno del Movimento ma alla fine era prevalsa l’esigenza di dimostrare sempre ed ovunque la nostra volontà di difendere la libertà di informazione e quei pochi ma valorosi esempi di giornalisti indipendenti e liberi che per nostra fortuna ancora sopravvivono nel nostro Paese.


Non possiamo però condividere la decisione presa dalla FNSI di rimandare la manifestazione a seguito dei drammatici avvenimenti in Afghanistan e questo perché non vogliamo in nessun modo essere accostati a coloro che giustificano la presenza dei nostri soldati in quei territori. Purtroppo anche in questa occasione la FNSI si è dimostrata voce di un‘informazione deviata che anche sulle morti opera due pesi e due misure e strumentalizza gli avvenimenti ad uso e consumo di un certo tipo di politica.


Per tutto quanto esposto Per il Bene Comune Lazio condivide in pieno la decisione presa a livello nazionale dalla Lista Civica Nazionale “Per il Bene Comune” di ritirare la propria adesione alla manifestazione del 3 ottobre prossimo che ai nostri occhi ha perso molta della sua già debole credibilità.

Enza Raso

Per il Bene Comune Lazio