giovedì 31 luglio 2008

Si potrebbe andare tutti quanti al tuo funerale

Scritto da No Coke Alto Lazio e Marco Cedolin
giovedì 31 luglio 2008


Chi ieri ha sentito i vari notiziari RAI ha assistito all’ennesima pagliacciata di regime. A volte, però, i pagliacci sanno essere tragici, e questa è una di quelle occasioni.

Ormai siamo nella stretta sempre più soffocante di un sistema immorale che non si ferma davanti a nulla pur d’intascare qualche altro soldo rapinato non importa come.

La strategia è la solita, conosciuta da millenni ed efficacissima: rincretinire la gente a suon di menzogne ripetute (e, si sa, una bugia detta tre volte diventa verità), recitate all’unisono da politici, “scienziati” e giornalisti.

Chi si è letto che cosa dice Carlo Rubbia delle centrali a carbone? Chi sa che il "carbone pulito" è una bufala ignobile?

Centrali a carbone, TAV, MOSE, Ponte sullo Stretto... Non crediate siano disgrazie che riguardano solo i malcapitati che si trovano a sbatterci materialmente il naso contro: qui siamo davvero fratelli d'Italia.


Sveglia!

Stefano Montanari



“IL TERRITORIO CELEBRA IL SUO FUNERALE” - DONNE IN NERO E BAMBINI AL CORTEO FUNEBRE CON ANNESSE BARE, SOTTO I CANCELLI DELLA CENTRALE A CARBONE CHE PROSTRERA' ECONOMICAMENTE UN TERRITORIO E COSTERA' CENTINAIA DI MILIONI DI EURO ALLO STATO PER SPESE SANITARIE

CIVITAVECCHIA , 30 luglio 2008 - Una farsa istituzionale quella di oggi a Torre Valdaliga Nord. Nessun avvio infatti del primo gruppo a carbone, ma una grande sfumata di vapore acqueo a puro appannaggio dei mezzi mediatici. Così mentre i Sindaci, l'Enel e le massime autorità governative celebrano l'ennesima farsa, noi siamo ancora qui, ultimo baluardo di una resistenza che significa “non possiamo rassegnarci nel vedere sacrificato un territorio e la sua economia, nel vedere altri lutti”.

Il corteo funebre ha percorso l'area esterna alla centrale, bare in spalla, fasce a lutto, donne in nero. Un'esponente del comitato, Simona Ricotti, ha letto il discorso funebre: nel silenzio di tomba generale, mentre dentro si festeggiava e si dicevano le ennesime baggianate sul 'carbone pulito'. Sulle bare sono stati tirati i soldi sporchi di sangue, quei soldi che molti sindaci hanno accettato, svendendo il territorio, per utilizzare la moneta per propagandarsi, per far vedere alla gente quanto si è bravi, magari facendo asfaltare una strada, costruire una piscina o un teatro. Insomma soldi per una mera campagna elettorale.

Per questo riteniamo oggi più che mai tutti coloro che hanno varato il progetto, che lo hanno sostenuto, che lo hanno accettato in cambio di poche migliaia di euro, responsabili di quanto accadrà nei prossimi anni su questo territorio. Abbiamo gridato “Assassini”, abbiamo urlato per l'ennesima volta “Diritto alla salute: articolo 32 della Costituzione”. Assurde le dichiarazioni del presidente della Regione Marrazzo, stentavamo a riconoscere in lui quel giornalista, quello stesso politico che per anni ci ha promesso che avrebbe bloccato il carbone. Oggi ci dice che “bisogna guardare avanti, al futuro”, che “la centrale darà lavoro, promuoverà l'economia”.

Ci chiediamo se Marrazzo legga, se sia informato su quanto sta accadendo a Brindisi: sull'ordinanza di distruzione delle colture emessa dal prefetto e dal sindaco di Brindisi. Del fatto che Enel abbia proposto, dopo la minaccia di denuncia della Coldiretti, di comprare le terre agli agricoltori. Perché no, facciamoci uno stoccaccio, un colorificio, un cementificio...si sa quando si inizia la distruzione di un territorio, lo si deve fare fino in fondo. Vergogna anche per chi ha fatto sì che il progetto divenisse realtà: Storace e il passato governo di centrodestra. Vergogna sinistra, vergogna destra!

I cittadini che lottano sono “rossi come il fuoco e neri come la notte” o semplicemente apartitici, tutti insieme conducono una lotta per la sopravvivenza. La lotta continua, siamo nel giusto e lo dimostreremo.


NO COKE ALTO LAZIO COMITATO DEI LIBERI CITTADINI




SCAJOLA E LA FAVOLA DEL CARBONE PULITO

Bruttissima giornata quella di ieri per i cittadini di Civitavecchia, costretti ad assistere all’inaugurazione della nuova centrale a carbone di Torre Valdaliga Nord, nonché a subire le stonate parole del maldestro ministro Scajola che presenziando alla cerimonia è incorso in un’imbarazzante gaffe avente per oggetto gli operai morti durante la costruzione dell’opera, da lui trattati con sufficienza alla stessa stregua di un qualsiasi sopportabile effetto collaterale.

Esternazioni fuori luogo di Scajola a parte, il vero dramma è costituito dalla centrale Enel di TVN, entrata oggi provvisoriamente in funzione a metano anziché a carbone in quanto tuttora priva dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Un vero mostro destinato a bruciare 600 tonnellate di carbone l’ora, rilasciando 6.300.000 metri cubi di fumo carico d’inquinanti, nonostante l’Enel, la “buona stampa” ed un folto stuolo di esperti compiacenti le abbiano attribuito impropriamente la patente di “centrale a carbone pulito”.

La centrale di TVN pulita non lo è affatto in quanto adotta il tradizionale sistema di Combustione del Carbone Polverizzato (PCC) che determina il rilascio di emissioni nocive costituite da metalli pesanti e nanopolveri, in grado di elevare il tasso di mortalità nella popolazione esposta fino a 300 km dal punto di emissione degli inquinanti, e non la tecnologia sperimentale di Ciclo Combinato di Gassificazione Integrata del Carbone” (IGCC) che una volta perfezionata potrebbe essere definita a basso impatto ambientale.

Ed in quanto sporco, così come il carbone che utilizzerà, l’impianto di TVN metterà seriamente a rischio la salute delle popolazioni residenti nell’area soggetta alla ricaduta delle sostanze inquinanti (come numerosi studi medici stanno a dimostrare) danneggerà l’agricoltura compromettendo lo stato dei terreni e contribuirà allo sforamento del protocollo di Kyoto determinando un aggravio di circa 500.000 euro delle sanzioni a carico dell’Italia.

La favola della centrale a carbone pulito di TVN, pubblicizzata in TV e sui giornali come un capolavoro di tecnologia ed innovazione, ma in realtà priva di qualunque velleità ecologica e tecnologicamente non proprio all’avanguardia, non sembra comunque avere convinto molti fra i cittadini che saranno costretti a subire sulla propria pelle le conseguenze nefaste dell’impianto.

Un folto gruppo di contestatori, costituito da coloro che da anni si battono contro la costruzione della centrale, ha infatti accolto la cerimonia d’inaugurazione organizzando un vero e proprio corteo funebre con tanto di bare e donne vestite di nero, per celebrare neppure troppo metaforicamente il funerale di un intero territorio e dei suoi abitanti, immolati sull’altare della sete di profitto dell’Enel e probabilmente giudicati dal ministro Scajola come l’ennesimo sopportabile effetto collaterale di un progresso che annerisce i polmoni, come il carbone.

Marco Cedolin

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