lunedì 20 febbraio 2012

Pronto soccorso!

Italia!!
Un paese del "primo mondo", in cui regnano la "democrazia" e il benessere, la giustizia veloce e onesta, il diritto al lavoro e a alle cure, l'assistenza sociale e sanitaria! ... Troppo virgolette ci vorrebbero per quelle parole ormai vuote di ogni senso!
Mentre i governanti illegittimi del "Bel Paese" si precipitano per prestare soccorso alle banche, inginocchiandosi al loro capezzale e impiegando tutti i mezzi leciti e non per salvarle, negli ospedali fatiscenti degli esseri umani muoiono dimenticati....
Aiuto!
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Una donna di 59 anni è stata scoperta al Policlinico Umberto I da un "blitz" compiuto dai senatori Marino e Gramazio: "Aveva solo la flebo con l'acqua fisiologica e i sanitari ci hanno spiegato che erano in attesa, da un minuto all'altro, di poterla trasferire in un altro reparto per darle assistenza" 

In coma da quattro giorni, lasciata legata con delle lenzuola ad una barella. Senza nutrizione e in attesa di essere “ricoverata da un minuto all’altro”. Questa la sorte di una donna di 59 anni, “scoperta” dai senatori Ignazio Marino,del Pd, e Domenico Gramazio, del Pdl, che hanno effettuato un “blitz” al Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I di Roma.

La signora, hanno riferito i due senatori, “aveva solo la flebo con l’acqua fisiologica e i sanitari ci hanno spiegato che erano in attesa, da un minuto all’altro, di poterla trasferire in un altro reparto per darle assistenza”. Nel frattempo, per 4 giorni, la signora è rimasta in barella nella cosiddetta ‘piazzetta’, area del pronto soccorso dove vengono lasciati i pazienti in mancanza di posti letto per i ricoveri. La signora, ha aggiunto Marino, “era stata legata con delle lenzuola a mani e piedi alla barella per evitare cadute, visto che la barella era priva di sponde..

martedì 14 febbraio 2012

Diamo voce agli Italiani

E’ una strage. Un massacro. Silente, nascosto, quotidiano. Nella nostra Caporetto le vittime sono milioni di Italiani. Giovani, anziani, donne, uomini, lavoratori, produttori, imprenditori, massacrati e distrutti da un sistema che prende le nostre vite, le stritola, le dissangua, le uccide.
Un potere che si abbatte violentemente contro gli Italiani, costretti ogni giorno a pagare un caro prezzo per sopravvivere ai duri colpi ricevuti. Un nemico apparentemente non ben definito, che assume forme e aspetti diversi, che agisce con arroganza e furbizia, tenendoci divisi, frammentati, spezzettati in mille rivoli diversi, pronti a farci la guerra l’un l’altro. Pronti a massacrarci a vicenda, mentre lui, il potere, con inganni e menzogne, guadagna nuovi spazi e nuova forza.
Un nemico potente, sfacciato, impunito, che sbrana e divora il nostro futuro.
Un sistema costruito con tanti fili che si intrecciano, si annodano, si stringono attorno al nostro collo e ci tolgono il fiato. Il fiato per vivere, per agire e per reagire. E così ci troviamo immersi nella rassegnazione, nella frustrazione, nella rabbia. Ci sentiamo piccoli, impotenti e prigionieri.
Siamo sommersi dal marciume dei partiti, immersi nelle ruberie e nelle razzie di un sistema politico che ha premiato gli approfittatori e lasciato impuniti ladri e mafiosi; siamo costretti ad una vita indecente dai trucchi della grande finanza internazionale e dal sistema di potere bancario.
La lunga crisi economica ha messo a nudo la situazione politica italiana in tutta la sua drammaticità e le sue contraddizioni. I partiti sono assenti, latitanti, hanno ceduto, si sono arresi, sono diventati complici.
Ci hanno costretto, sull’onda di una globalizzazione micidiale, ad essere cifre, numeri da spremere, consumatori che rincorrono desideri effimeri, per soddisfare…il potere. Un potere che mostra la sua faccia, nonostante la maschera della democrazia da esportazione, quando fa piovere bombe intelligenti su bambini e civili colpevoli di abitare in un punto strategico o in una zona ricca di di risorse e materie prime. Un potere che un giorno bacia capi di stato e il giorno seguente prepara le bare per loro. Ma il potere oggi non agisce solamente con le armi in pugno: si muove serpeggiando fra i gruppi bancari, le istituzioni internazionali non elette, ma designate nel segreto delle stanze dei bottoni. Un potere gestito da lobby internazionali che imperano attraverso compagnie petrolifere, banche, multinazionali . Un potere osceno, fuori dalla scena appunto, che lascia sotto le luci dei riflettori i propri burattini....