sabato 27 settembre 2008

La rosa di Malagrotta


di Roberto Pirani


Nell’estate del 2006 mi ero appena trasferito a Roma.
L’Italia di Lippi non aveva ancora vinto il mondiale di calcio, e uno sciopero della fame a staffetta operato da uomini e donne coraggiose chiedeva conto al Presidente-Commissario Marrazzo del suo operato. Questa era la situazione, nel più totale disinteresse.

Insieme alla Rete regionale rifiuti del Lazio mi ritrovai per giorni e giorni, a giugno e luglio del 2006, a presidiare presso la sede del Consiglio Regionale in via della Pisana 1301, con l’intento di ottenere la sospensione dei lavori del gassificatore a Malagrotta.

La mitologica “seduta straordinaria del Consiglio Regionale” in realtà non si tenne mai, ma allora non potevamo saperlo. Una astuta prassi procedurale avrebbe rimandato “ogni discussione” a dopo la presentazione delle “linee guida del piano rifiuti”.
Il dibattito sulla sospensione dei lavori di costruzione del gassificatore, dopo due anni, non ha mai avuto luogo; probabilmente per evitare che l’attuale maggioranza in Consiglio Regionale andasse in pezzi.

Grazie alla Rete Regionale Rifiuti del Lazio avremmo ottenuto il sistema porta a porta a Colli Aniene, a Decima, a Massimina, a Ciampino e Olevano e altri Comuni della Provincia di Roma ma non saremmo mai entrati nel merito dell’editto medievale definito “Ordinanze commissariali 14 e 16 del 25 marzo 2005
(Sulle quali, anche la Corte dei Conti[1] a maggio del 2007 non ha certo taciuto l’enormità)

Nei giorni del presidio assistemmo alla scena deprimente di un addetto al bar del Consiglio Regionale, che ogni pomeriggio (rischiando la vita) attraversava una delle vie più pericolose di Roma per gettare i rifiuti tal quali nel cassonetto posto a suo “servizio”. Anche una decina di sacchi neri ogni giorno, zeppi di materiali perfettamente riciclabili.

Un pomeriggio nel cassonetto finirono addirittura delle rose espiantate dal giardino di via della Pisana 1301, da sedicenti giardinieri che ignorano cosa sia il compostaggio (come i loro committenti del resto). Le signore del Comitato Malagrotta le andarono a recuperare dal cassonetto quelle povere rose, del tutto vive e potenzialmente in grado di esprimere la loro bellezza; spiegando come potarle, come innaffiarle, come curarle.
Espiantare rose e ripiantarle nuove, piuttosto che curare il giardino del Consiglio Regionale, è esplicativo della cultura usa e getta che abita cuore e testa di questa amministrazione regionale.

Una di quelle rose è nel mio giardino: ieri è fiorita.



Il 4 agosto 2008 , anche se a Roma nessuno sa cosa significhi, il CO.LA.RI. ha iniziato le prove del suo “gioiello” (si fa per dire) dentro la discarica. Vedasi, tra l'altro, il sito di Maurizio Melandri.



[1]
La dichiarata “Emergenza rifiuti” nel Lazio, è sintetizzata in una durissima Relazione di quegli inguaribili idealisti (…) della Corte dei Conti. Maggio 2007:
Risulta evidente che l’emergenza è stata disposta unicamente allo scopo di determinare la sospensione dell’applicazione delle normative di settore, limitare gli obblighi di concertazione, e il principio di ripartizione delle competenze”…

Un altro passaggio interessante, fra altri, è questo:
Suscita notevoli perplessità e preoccupazione, per la palese violazione delle direttive comunitarie e nazionali sulla concorrenza, che per l’impianto di gassificazione di Malagrotta sarebbero intervenuti atti amministrativi di assegnazione dei lavori di costruzione e di esercizio nell’ambito di una non meglio chiarita procedura di affidamento diretto”.
Nessuno ha mai smentito la Magistratura contabile: è così, nel disinteresse della Politica e dei media.

E questa se mai non fosse chiaro era la Corte dei Conti a maggio del 2007, non il WWF.


Per sapere cosa accade a Malagrotta ogni approfondimento è possibile. In rete…

Presto sarà presentato il libro “Lo stivale di Barabba”, panoramica sui rifiuti in Italia, scritto fra altri da Paul Connett, Gianluigi Salvador e Stefano Montanari.
Personalmente ho curato il capitolo sul Lazio.




Roberto Pirani
Esperto in gestione e riduzione di materiali post utilizzo

venerdì 26 settembre 2008

Campagna per una petizione contro il Nucleare in Italia



PETIZIONE POPOLARE

NON ABBIAMO BISOGNO DEL NUCLEARE


Al Presidente della Repubblica,
Al Presidente del Senato,
Al Presidente della Camera Deputati,
Al Presidente del Consiglio,
Ai Parlamentari tutti

Noi cittadini e cittadine italiane, visto il “Piano Triennale per lo Sviluppo”, approvato dal Consiglio dei Ministri, che lancia “il ritorno all’energia nucleare”, facciamo presente che:


a. Il popolo italiano ha votato a larghissima maggioranza, con i 3 referendum del 1987, l'uscita definitiva dell'Italia dall'avventura nucleare, come hanno deciso anche Austria e Polonia (che non hanno avviato le loro centrali già costruite), Danimarca, Grecia, Norvegia e Irlanda (che hanno rinunciato alla loro costruzione), Germania, Belgio, Olanda, Spagna e Svezia (che hanno deciso di non costruire più centrali nucleari nel loro territorio, puntando sulle energie rinnovabili).


b. Il nucleare non ci libera dalla dipendenza dall'estero: l’uranio è una fonte esauribile; per far funzionare le centrali dovremmo importarlo e il suo prezzo sta salendo ancora più rapidamente del petrolio: dal 2001 al 2007 si è moltiplicato per dieci.


c. Non esiste il nucleare “sicuro” e “pulito”: i reattori di “quarta generazione” sono previsti tra 25-35 anni (dopo il 2030, attorno al 2040); intanto il governo vuole costruire centrali di “terza generazione” che non hanno risolto né il problema della sicurezza ( non c'è solo Cernobyl, ma decine di incidenti gravissimi come quelli che hanno provocato 7 morti nelle centrali giapponesi tra il 1995 e il 2005) né di come smaltire le scorie che restano radioattive per centinaia e migliaia di anni.


d. La strada maestra sono le energie rinnovabili: Germania, Spagna, Austria, Grecia, Danimarca e tanti altri stati, europei e non, si stanno liberando dalla schiavitù del petrolio investendo grandi risorse sull'energia solare termica, fotovoltaica e a concentrazione, sull’energia eolica e sul risparmio e razionalizzazione degli attuali consumi. In Italia basterebbe coprire di pannelli fotovoltaici solo lo 0,4% delle superfici costruite (sono il 10% del territorio) per soddisfare l'intero fabbisogno nazionale di energia elettrica.


e. Il nucleare è fuori mercato, vive grazie a sovvenzioni statali e militari: Le stime Usa per i nuovi impianti danno il costo del kWh nucleare a 6.3 cent, addirittura il 20% in più dei 5,5 cent del gas o 5,6 del carbone (anche questi, peraltro, dannosi per la salute e l’ambiente). Per questo negli Usa, nonostante gli enormi incentivi stanziati da Bush, nessun privato ci investe dal 1976. L'unico reattore in costruzione in Europa è in Finlandia, perchè quello stato carica sul proprio bilancio (dei contribuenti) smaltimento delle scorie e smantellamento finale della centrale (che costa quasi come la costruzione). Gli altri 8 stati che, nel mondo, investono nel nucleare, lo fanno, quasi tutti, per produrre anche materia prima per le bombe: Cina, India, Russia, Pakistan, Giappone, Argentina, Romania e l'Iran, attualmente nel mirino degli Usa, perchè non è suo alleato.


Perciò chiediamo ai massimi rappresentanti di Stato e Parlamento di non tradire la volontà popolare e non imboccare, con i nostri soldi, questo costosissimo vicolo cieco.



Firma la petizione Non abbiamo bisogno del Nucleare




Approfondisci il tema:

lunedì 22 settembre 2008

No al Nucleare: Conferenza Stampa On-Line

La Lista Civica Nazionale “Per il Bene Comune” comunica che giovedì 25 settembre p.v., alle ore 15, presso la sede di Piazzale della Stazione 15, a Ferrara, verrà ufficialmente presentata l’iniziativa rivolta alla raccolta delle firme per dire no al nucleare.
La conferenza stampa tradizionale, che vedrà la partecipazione del prof. Michele Boato e dell’ex senatore Fernando Rossi,è rivolta alla partecipazione di tutti gli operatori dell'informazione (tv, radio, stampa, web), ma per la prima volta per facilitare il lavoro dei giornalisti, non sarà necessario recarsi a Ferrara in quanto i lavori potranno essere seguiti attraverso la web tv ufficiale di PBC all'indirizzo
http://www.mogulus.com/perilbenecomune

In linea con lo spirito democratico e di partecipazione che da sempre contraddistingue ogni iniziativa della Lista, sarà possibile porre domande ai due relatori telefonicamente, chiamando lo 0532-52148, o per posta elettronica attraverso l’indirizzo info@perilbenecomune.net.

Ulteriori informazioni verranno diffuse nei prossimi giorni sul sito ufficiale http://www.perilbenecomune.net


La nostra Web Tv

sabato 20 settembre 2008

TI STIAMO CERCANDO

Vogliamo riappropriarci degli strumenti di rappresentanza, scegliere, programmare e decidere del nostro territorio, del nostro ambiente, della nostra vita.
Confidiamo nella possibilità di stabilire contatti con associazioni e gruppi similari, e di poter conquistare a questo progetto, tante altre persone e associa­zioni, politiche, sociali, economiche e religiose che hanno a cuore il bene comune.
Abbiamo bisogno di te.

Unisciti a noi, aiutaci ad aiutare.
Contattaci scrivendo a: lazio.pbc@gmail.com

Il piano di rinascita democratica di Licio Gelli

Continua la raccolta di testimonianze che Byoblu stà raccogliendo al riguardo.

Secondo l'ex-senatore Fernando Rossi, di PBC, molta massoneria ha partecipato all'implementazione di Propaganda 2, il piano che Gelli aveva scritto trent'anni fa in 53 punti e che è stato applicato piu' della nostra costituzione.

Di Pietro, dell'IDV, aggiunge che siamo andati perfino oltre "Gelli" e che deve ora nascere il progetto resistenza, il cui slogan: resistere,resistere,resistere è ispirato a Borrelli.

Tutto era scritto, tranne internet, però, ed il fatto che il cittadino oggi è più competente e creativo. Siamo alla riscossa?

giovedì 18 settembre 2008

Diversamente occupati

Questa simpatica vignetta è tratta dal sito http://www.diversamenteoccupati.it/ in cui l' autore definisce il lavoratore a tempo determinato come "diversamente occupato" per un'abilità tutta italiana di dare un'apparenza nuova ad una condizione difficile da migliorare, quella del precario.
A cinque anni dall'attuazione della legge 30/2003, nota come legge Biagi, la flessibilità dei contratti di lavoro è diventata precariato, e questo pare non tanto per la qualità della normativa, quanto per la gestione degli effetti che essa ha comportato.

In Danimarca, in Olanda e in Inghilterra queste forme di lavoro “discontinuo”, diffuse e praticate da tempo, sono accompagnate da Leggi sociali che prevedono un sostegno al reddito pari a quasi l’80-90% dell’ultima retribuzione per quei lavoratori che alternano periodi di lavoro e di retribuzione a periodi di non-lavoro e di non stipendio proprio a causa di queste forme di lavoro discontinuo o “a tempo determinato”.

In Italia abbiamo, invece, un sistema di ammortizzatori sociali decisamente ridicolo.

Il paradosso poi è che negli ultimi anni in Europa la disoccupazione è scesa ad un livello mai visto da venticinque anni a questa parte. Eppure i sondaggi evidenziano un crescente malcontento per le condizioni di lavoro. Perchè? Secondo Tito Boeri sono proprio le riforme che hanno ridotto il costo dei licenziamenti e creato pesanti asimmetrie nelle carriere.


Leggi l'articolo di Tito Boeri su http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000612.html

mercoledì 17 settembre 2008

Referendum contro il lodo Alfano



Comunicato Stampa

"Salta la collaborazione sul referendum contro il lodo Alfano"


Ferrara, 16/09/2008 - “Con il rammarico di tutti coloro che sono contrari al lodo Alfano, Per il Bene Comune è costretto a rinunciare a collaborare con IdV sul referendum abrogativo; infatti alla richiesta di partecipare alla raccolta firme, senza per questo dover sparire all'ombra dell'IdV, non è seguito alcun riscontro né da parte di Di Pietro né di altri esponenti del partito. Per il Bene Comune troverà quindi altre vie per contrapporsi a questa legge che ritiene iniqua e dannosa" .
Per il Bene Comune

sabato 6 settembre 2008

Aspettando Godot ...


"Quando il potere dell'amore e' piu' grande dell'amore del potere,
il mondo conoscera' la pace"