giovedì 12 marzo 2009

Qual’è la differenza tra inceneritore e ’termovalorizzatore’?

Del primo ne sono a conoscenza, del secondo un pò meno: non ho trovato traccia di quella definizione in alcun dizionario. Eppure, quanti ne fanno uso? Diverse migliaia di persone.
A forza di ripeterlo questo termine è stato tranquillamente assimilato come sinonimo di un impianto in grado di ’valorizzare’ qualcosa: sì, le tasche di tutti i soggetti che ruotano attorno alla vita di quel genere di mostruosità (clienti, fornitori, malavita, banche, politica).

Il recupero energetico (e la conseguente vendita di energia) è scarso, per alzarlo un pò occorre PLASTICA e CARTA, ma questo a chi è in attività con gli inceneritori non interessa un granchè.

A sostenerne i bilanci ci pensano gli aiuti di Stato a tale attività (i CIP6, contributi prelevati in bolletta da decine di anni agli italiani, circa 55 miliardi di euro) che sono poi il fine ultimo dei baroni di questi impianti. Un pratica fuori da ogni norma europea ed anzi in sua piena violazione, tanto che la stessa UE ne ha emanato una rettifica per ribadire che incenerire rifiuti o lavorare carbone e petrolio non possono e non devono ricadere in questi aiuti di Stato. Siamo di fronte ad una truffa, ripeto, bandita dall’Unione Europea, messa in opera da politica e gruppi industriali, bancari ed anche di malaffare: i soldi li stiamo mettendo noi, ogni due mesi pagando le nostre bollette e questo succede dal lontano 1992, senza che alcun Governo abbia preso provvedimenti correttivi, anzi facendo l’esatto opposto (decreti e leggi di proroga e/o mantenimento oramai non si contano più).

Le cosiddette ’ecoballe’ sono denaro sonante per chi le produce, le acquista, le vende... le utilizza come garanzie per concedere prestiti e finanziamenti: spaventose cascate di miliardi di euro ’valorizzati’ da una catena perversa di gestione dei materiali post consumo.

L’altro ’valore aggiunto’ che forniscono è di far sparire agli occhi la spazzatura che non si sognano di far diminuire (basterebbero politiche semplicemente ’un pò più accorte’, mica la luna): sappiamo tutti che la materia NON SI DISTRUGGE, in nessun caso. Ma si trasforma in qualcosa d’altro. Incenerire trasforma materia più o meno inerte (se un oggetto lo utilizzo per 10 anni anzichè pochi mesi, non sarà dannoso per nessuno in quel periodo e non se ne produrranno di ulteriori) in altra materia estremamente pericolosa. Le ceneri che rimangono, quelle visibili, vengono stoccate (non smaltite perchè non è possibile) in speciali discariche, con la targa "rifiuti pericolosi". Poche settimane fa in Italia, il Ministro dell’Ambiente Prestigiacomo, ha dato il via libera all’utilizzo di queste ceneri per farne uso in opere stradali, viene ora mescolata all’asfalto: la cosa meno ’stabile’ e meno soggetta ad usura e polverizzazione che esista! Sono di nuovo riusciti a ’valorizzare’ la loro materia prima, i nostri soldi.
Dopo la criminalità organizzata e l’edilizia, incenerire in Italia è il terzo business... di pochi!

I vincoli stringenti in tutto il mondo occidentale sono quelli della Riduzione, Raccolta e Recupero, in questo paese si investe in tutt’altro. Si investe in pratiche atte ad aumentare un ’rifiuto’ poco differenziato ma con un grande valore economico. E pensare che lo stesso ’rifiuto’ potrebbe averne uno infinitamente maggiore semplicemente recuperandolo per farne altra materia prima (basta chiederlo ai cittadini di Sidney, San Francisco, Tel-Aviv oppure, per non andar lontano, a quelli di Vedelago, nel trevigiano).

Bene, tutto questo ha altri costi, ben più alti. Ma di nuovo, chi lucra su queste pratiche non si sogna di accollarseli perchè non è costretto a farlo; da leggi e provvedimenti, regole, che hanno concertato con i conniventi politici, molti dei quali con forti interessi economici in questi progetti. L'attentato alla salute di migliaia di cittadini che genera, oltre all’indecente sofferenza, costi sanitari mostruosi che di nuovo sono a carico dello Stato, di quegli stessi cittadini che si vedono distruggere l’ambiente e la vita sotto il naso, quella dei suoi figli ed anche oltre.
Già dal 2005 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ci ha messo in guardia dagli enormi costi sanitari derivanti dall’inquinamento atmosferico, in particolare da polveri ultrafini, quelle che in molti paesi, Italia compresa, non sono nemmeno considerate dalle normative, come se non esistessero. Stimava cifre attorno ai 160 miliardi di euro l’anno nella sola UE, nel 2007.

Il mio invito, quindi, è quello di non cadere nelle trappole -in questo caso linguistiche- che una gigantesca macchina operante all’assalto di denaro e salute pubblici, ci prepara quotidianamente su ogni fronte.

Poi, se proprio si vuole insistere su questa inesistente parole, io posso attribuirle questo concetto:




Per il Bene Comune è attualmente l'unica realtà politica in Italia ad aver messo al bando l'incenerimento dei rifiuti.

1 commento:

laura ha detto...

purtroppo chi usa il termine termovalorizzare, è un criminale, perchè nella maggior parte dei casi(a meno di ignoranza)è qssolutamente a conoscenza dei risvolti ambientali e quindi sulla salute di tutti noi, ma mette come priorità i soldi, il dio denaro!
quando tutto questo verrà alla luce,(perchè prima o poi verrà tutto alla luce, è inevitabile, come con l'amianto, ddt, ecc)molti di loro non potranno dire "non lo sapevo" e allora saranno visti per quello che sono_ CRIMINALI!
sempre se le sante nanoparticelle e micro polveri non li avranno gia graziato prima con qualche bel tumore!

signori criminali, pregate per la vostra salute, e anche per quella dei vostri cari!se sperate che i soldi comprino anni di vita o salute...auguri!