anche se non è passato molto tempo da quando ho cominciato a muovere i primi passi nel mondo della democrazia, quella vera, ovvero quella partecipata, l’esperienza che ho accumulato in questi mesi è stata incredibilmente intensa. Se da una parte sono stato testimone partecipe di lavori e progetti che mi hanno dimostrato quanto efficace possa essere il coinvolgimento della popolazione alle decisioni che riguardano l’intera comunità, dall’altra ho potuto constatare, come naturale contrapposizione a questa efficienza, quanto inutile possa essere il cosiddetto governo dei rappresentanti, troppo spesso contrassegnato da immobilismo, inefficienza e sprechi. Queste “caratteristiche” denunciano con grave drammaticità, quanto ancora siamo lontani da un modo di fare politica scevro da condizionamenti di qualsivoglia natura e capace di fare scelte innovative e concrete nell’esclusivo interesse di tutti.
Ancora una volta il cambiamento non può che partire dal basso. Un altro modo di fare politica non solo è possibile, ma si sta già facendo. In Italia sono ormai molti i Comuni che grazie alla partecipazione attiva dei cittadini hanno saputo fare scelte alternative, concrete e soprattutto nell’interesse di tutti, nessuno escluso. Scelte che sono state in grado di conseguire risultati straordinari dal punto di vista del risparmio energetico/economico, della mobilità sostenibile, della produzione di energia da fonti rinnovabili, della gestione dei rifiuti, dell’acqua e del territorio. Ne sono un esempio concreto le raccolte differenziate, dove in alcuni casi, come quello del Comune di Ponte nelle Alpi in provincia di Belluno, si è riuscito a superare il 90% di raccolta differenziata con un conseguente risparmio dovuto al minor costo per lo smaltimento in discarica. Questo Comune, grazie all’ausilio del fotovoltaico, ha saputo altresì ridurre del 30 % i costi dell’illuminazione pubblica. Un altro esempio da seguire è quello rappresentato dal Comune di Colorno in provincia di Perugia, dove l’amministrazione locale, attraverso il progetto “Comune Leggero”, intende consolidare nel tempo, con il coinvolgimento diretto di tutti i cittadini, iniziative che possano favorire la consapevolezza della necessità di ridurre e recuperare i rifiuti. Il progetto prevede ad esempio, la realizzazione di un certo numero di “Negozi Leggeri”, ovvero una catena di esercizi che si impegna in piccole ma significative modifiche nella vendita dei prodotti e nell’approccio al consumo. I prodotti venduti alla spina, consentono di ridurre drasticamente la quantità di rifiuti che ogni giorno produciamo. Questi esercizi vengono talvolta chiamati anche “Negozi a Km 0”.
Un nuovo modo di fare politica che, diversamente da quello rappresentativo, favorisce l’aggregazione tra le persone di una comunità, assecondata da processi, in cui ognuno si identifica perché ha messo qualcosa di suo.
Tutti questi esempi stanno a testimoniare, come sempre più persone abbiano ormai compreso, che “tra la destra e la sinistra, preferiamo noi stessi”.
Alfonso Mauro - Referente Per il Bene Comune - Fondi
1 commento:
wow! Bell'articolo Alfonso! Complimenti e mi piace pure lo slogan: tra destra e sinistra preferisco me stessa
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