Questa mattina ci siamo svegliati con la sconcertante notizia che la Freedom Flotilla, convoglio umanitario internazionale partito pochi giorni fa con un carico di aiuti per la popolazione palestinese di Gaza, è stato brutalmente assaltato dall'esercito israeliano. Lo sconcerto è solo in parte alleggerito dal fatto che Monia Benini e Fernando Rossi, del coordinamento nazionale di Per il bene comune, erano stati rimpatriati (forzatamente) già ieri e hanno assistito da spettatori a questo tragico epilogo. Un epilogo inaspettato, anche se c'erano già state diverse avvisaglie che il governo israeliano sarebbe andato ben oltre il "fastidio" per quella che percepisce come una ingerenza straniera nei propri "affari". Eppure nessuno avrebbe potuto immaginare un attacco di questo genere a un convoglio pacifico e pacifista che aveva l'unico obiettivo di alleviare le sofferenze di una popolazione martoriata da anni di occupazione più o meno mascherata. Le decine di morti e feriti la dicono lunga sulle reali intenzioni del governo israeliano e sulla "casualità" dell'attacco. Il viaggio del convoglio era stato accompagnato da un silenzio quasi totale dei mezzi di comunicazione, soprattutto di quelli italiani, che, in teoria, avrebbero dovuto sottolineare l'importante presenza di alcuni connazionali. Solo in questi giorni in cui la situazione stava inesorabilmente precipitando, i giornali italiani si "ricordano" della Freedom Flotilla.
Noi di Per il bene comune Lazio, che insieme alla Rete dei Cittadini abbiamo subito un sistematico e volontario oscuramento da parte dei mezzi di comunicazione durante le ultime elezioni regionali, riconosciamo lo stesso sistema antidemocratico, che qui in Italia uccide la libertà di espressione e ogni speranza di cambiamento, laggiù in Palestina, davvero lontana da qualsiasi riflettore, uccide fisicamente la popolazione civile e, oggi, dei volontari pacifisti inermi.
In queste ore ci stanno contattando giornali e televisioni. Mi chiedo se sia civile e democratico aspettare che accadano queste cose per alzare un poco il muro di disinformazione che ci circonda. Passata l'emozione per queste vittime innocenti tornerà tutto come prima?
Sergio Mazzanti
Coordinatore Per il bene comune Lazio
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