sabato 31 gennaio 2009

L'Enel e il carbone scaricato a Civitavecchia: denuncia in procura del movimento "no coke"

Alcuni rappresentanti del Movimento No Coke Alto Lazio hanno presentato una denuncia presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Civitavecchia esponendo quanto segue:

Con decreto n.55/02/2003 del 24/12/03, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 16/1/2004 il Ministero delle Attività Produttive ha autorizzato l’Enel Produzione S.p.a . ai sensi dell’art. 1 del D.L. 7/2/2002 n.7, convertito con modificazione nella legge n.55 del 9/4/2002, alla conversione a carbone della Centrale Termoelettrica di Torrevaldaliga Nord di Civitavecchia , per n.3 sezioni della potenza elettrica complessiva di 1980 MW; - tra le prescrizioni riportate nell’allegato sono indicate quelle della Regione Lazio ed in particolare quella di cui al punto 8 “ adozione di sistemi che impediscono la diffusione delle polveri di carbone nelle fasi di approvvigionamento, manutenzione e stoccaggio; - nella relazione istruttoria della Commissione per la valutazione dell’impatto ambientale (VIA) è previsto, a pag. 16, che il carbone venga prelevato dalle stive delle navi mediante 2 scaricatori da 2000 t/ora ciascuno e venga trasferito attraverso una tramoggia sui nastri trasportatori chiusi completamente e automatizzati per finire nei carbonili completamente chiusi; a pag. 36 viene ribadito che le apparecchiature che verranno utilizzate per la movimentazione del carbone e delle ceneri saranno dotate di accorgimenti tecnici tali da evitare gli spargimenti di polveri nell’ambiente esterno.

CONSIDERATO che ai primi di novembre 2008 l’ ENEL ha provveduto al primo approvvigionamento di carbone che è stato scaricato e movimentato dalle navi alla centrale senza rispettare le prescrizioni sopra indicate, bensì trasferito, nella quantità di circa 8000 tonnellate, dalle stive della nave su autocarri, i quali utilizzando la viabilità interna della centrale hanno scaricato il combustibile all’interno del carbonile; - che dalle notizie apparse sulla stampa (v. Il Messaggero – Civitavecchia pag. 33) del 17/1/09 risulta che la medesima operazione è stata effettuata per cinque volte e che è previsto l’arrivo di una nave da 60 mila tonnellate .

CONSIDERATO ALTRESI'

- che secondo quanto dichiarato dall' ENEL e riportato dal decreto VIA 680/2003, pag.24: “ il traffico di olio combustibile pari a circa 40 navi /anno da 50.000 DWT e 20 navi/anno da 100.000 DWT sarebbe sostituito da un traffico di carbone per 35 navi/anno da 130.000 DWT ”... omissis ... A fronte di un incremento del numero delle navi, si avrà una riduzione (-25 ) del numero di navi destinate all’esercizio delle centrali che verranno manovrate con rimorchiatori nel bacino di evoluzione ;”
- che il cosiddetto “bacino di evoluzione” necessario alle manovre di accosto delle navi destinate alle banchine ENEL e alla darsena energetico-grandi masse è opera ricompresa nei lavori della darsena energetico-grandi masse autorizzati con decreto VIA 455/2002;
- che le dimensioni delle navi previste richiedono per il bacino di evoluzione, del diametro di 450 mt., che i fondali siano dragati fino al raggiungimento della profondità di –18 slm;
- che i dragaggi relativi alla darsena grandi masse , e quindi al bacino di evoluzione , non hanno ancora avuto inizio ;
- che rispetto alle autorizzazioni, in particolare il decreto VIA 680/2003, e a quanto disposto dal TAR Lazio , sez. I ter, con sentenza n. 4731 del 16 giugno 2006, l'ENEL non poteva e non può , nell’ambito delle opere a mare connesse alla riconversione a carbone della centrale di Torrevaldaliga Nord, realizzare dragaggi eccedenti il limite autorizzato di 1.227.000 mc “ quand’anche relativi a dragaggi previsti dal progetto Darsena Energetico Grandi Masse ”;
- che per evidenti ragioni di sicurezza deve esclude rsi che prima del completamento dei lavori di dragaggio del bacino di evoluzione possano utilizzarsi per l'approvvigionamento della centrale le carboniere di tipo Capesize da 130.000 DWT indicate dall’ENEL in sede di VIA ;
- che anche con l'utilizzo di navi carboniere di tipo Panamax da 60.000 tonnellate , come quella annunciata, con pescaggio superiore ai 12 mt, potrebbero , in assenza dei dragaggi previsti per il bacino di evoluzione , presentarsi analoghi problemi di sicurezza ;
- che l'impossibilità di utilizzare le carboniere da 130.000 DWT e il conseguente ricorso a navi di stazza minore vanificherebbe , in ogni caso, la citata previsione , riportata nel decreto VIA 680/2003, relativa alla “ riduzione ( -25 ) del numero di navi destinate all'esercizio delle centrali” con conseguente aumento delle emissioni in atmosfera collegate al traffico navale ;

VOLGONO ISTANZA

al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia di verificare se nei fatti esposti ricorrono ipotesi di reato ed in caso affermativo procedere nei confronti dei responsabili anche con provvedimenti di natura cautelare a tutela della salute della popolazione e dell’ambiente e per ripristinare la legalità eventualmente violata.

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