Il 28 gennaio 2009 a Roma in Piazza Farnese si è svolta la manifestazione “Io so” organizzata dall' “Associazione Familiari Vittime della mafia” in sostegno del procuratore di Salerno Apicella.
La manifestazione è iniziata alle 9 del mattino, la piazza si è riempita sempre di più di gente proveniente da tutta Italia, di bandiere tricolori e di striscioni che esprimevano solidarietà verso magistrati a cui sono state ingiustamente e prepotentemente strappate le inchieste e preoccupazione per la situazione attuale della giustizia italiana.
Il primo intervento di Serenetta Monti ha precisato che la manifestazione era stata organizzata da cittadini comuni stufi di stare a guardare quello che sta succedendo in Italia, insieme all'Associazione Nazionale familiari vittime della mafia.
La società civile c'è e vuole comunicarlo!
Il primo momento di grande commozione, misto a rabbia, si è avuto durante la proiezione di un filmato in cui venivano ricordati alcuni dei più efferati delitti di mafia in contrapposizione a grasse risate di “altri” personaggi.
Nell'arco della mattinata sul palco si sono susseguiti molti interventi accorati, emozionati ed emozionanti, a volte drammatici: Sonia Alfano, Salvatore Borsellino, Carlo Vulpio (giornalista del Corriere della Sera sollevato dall'inchiesta "Way not" o "caso de Magistris"), Marco Travaglio, Beppe Grillo, Antonio di Pietro, e alcuni familiari delle vittime della mafia.
Sotto al palco la gente ascoltava attenta e partecipe, sventolando le bandiere italiane, per una volta alzate non per motivi calcistici, ma per difendere l'orgoglio della parte sana del paese; i cittadini onesti, in ricordo di coloro che lottato per difendere l'Italia dalla mafia e dalla corruzione, Falcone, Borsellino e altri meno noti, che sono arrivati a sacrificare la loro vita per difendere il nostro Paese.
Verso la fine della manifestazione la nostra presidente Monia Benini ha preso la parola ribadendo coraggiosamente che c’è un "regime" che imbriglia gli organi di informazione, impedisce ai cittadini di capire ciò che realmente succede e gli fa percepire una verità artefatta, costruita dai pochi manipolatori che detengono il potere nel nostro Paese.
Noi del gruppo Lazio del movimento Per Il Bene Comune abbiamo partecipato alla manifestazione insieme a Fernando Rossi, Monia Benini ed altri aderenti di altre città d'Italia arrivati appositamente da Ferrara. E’ stato un grande onore per noi condividere questa giornata indimenticabile con quella parte di società civile che non vuole arrendersi ma vuole lottare perchè l'Italia torni ad essere un paese libero di cui essere orgogliosi!
Come ha detto Monia a chiusura del suo discorso "Il Cambiamento lo si fa una persona alla volta. Noi oggi abbiamo cominciato a farlo!". Noi siamo fermamente convinti di questo e continueremmo a lottare tutti i giorni per difendere la democrazia conquistata a caro prezzo da chi ci ha preceduto!
La manifestazione è iniziata alle 9 del mattino, la piazza si è riempita sempre di più di gente proveniente da tutta Italia, di bandiere tricolori e di striscioni che esprimevano solidarietà verso magistrati a cui sono state ingiustamente e prepotentemente strappate le inchieste e preoccupazione per la situazione attuale della giustizia italiana.
Il primo intervento di Serenetta Monti ha precisato che la manifestazione era stata organizzata da cittadini comuni stufi di stare a guardare quello che sta succedendo in Italia, insieme all'Associazione Nazionale familiari vittime della mafia.
La società civile c'è e vuole comunicarlo!
Il primo momento di grande commozione, misto a rabbia, si è avuto durante la proiezione di un filmato in cui venivano ricordati alcuni dei più efferati delitti di mafia in contrapposizione a grasse risate di “altri” personaggi.
Nell'arco della mattinata sul palco si sono susseguiti molti interventi accorati, emozionati ed emozionanti, a volte drammatici: Sonia Alfano, Salvatore Borsellino, Carlo Vulpio (giornalista del Corriere della Sera sollevato dall'inchiesta "Way not" o "caso de Magistris"), Marco Travaglio, Beppe Grillo, Antonio di Pietro, e alcuni familiari delle vittime della mafia.
Sotto al palco la gente ascoltava attenta e partecipe, sventolando le bandiere italiane, per una volta alzate non per motivi calcistici, ma per difendere l'orgoglio della parte sana del paese; i cittadini onesti, in ricordo di coloro che lottato per difendere l'Italia dalla mafia e dalla corruzione, Falcone, Borsellino e altri meno noti, che sono arrivati a sacrificare la loro vita per difendere il nostro Paese.
Verso la fine della manifestazione la nostra presidente Monia Benini ha preso la parola ribadendo coraggiosamente che c’è un "regime" che imbriglia gli organi di informazione, impedisce ai cittadini di capire ciò che realmente succede e gli fa percepire una verità artefatta, costruita dai pochi manipolatori che detengono il potere nel nostro Paese.
Noi del gruppo Lazio del movimento Per Il Bene Comune abbiamo partecipato alla manifestazione insieme a Fernando Rossi, Monia Benini ed altri aderenti di altre città d'Italia arrivati appositamente da Ferrara. E’ stato un grande onore per noi condividere questa giornata indimenticabile con quella parte di società civile che non vuole arrendersi ma vuole lottare perchè l'Italia torni ad essere un paese libero di cui essere orgogliosi!
Come ha detto Monia a chiusura del suo discorso "Il Cambiamento lo si fa una persona alla volta. Noi oggi abbiamo cominciato a farlo!". Noi siamo fermamente convinti di questo e continueremmo a lottare tutti i giorni per difendere la democrazia conquistata a caro prezzo da chi ci ha preceduto!
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