Nelle ultime due settimane, insieme a Roberto, Laura e Daniele, siamo andati a dare una mano ai banchetti per la campagna elettorale della lista civica Rete dei Cittadini di Aprilia. Mercoledì scorso (27 maggio) il nostro Roberto Pirani è stato invitato a parlare di Energia e rifiuti in uno degli incontri di approfondimento del programma della lista.
Cerchiamo così di sostenere concretamente questa lista civica in cui ci riconosciamo pienamente. Già da tempo condividiamo le battaglie dei cittadini di Aprilia, possiamo dire fin dalla nascita del nostro gruppo regionale. Abbiamo aderito e partecipato alle manifestazioni del comitato Noturbogas, contro la costruzione nel territorio di Aprilia di una centrale elettrica inutile e dannosa (basterebbe una seria politica di risparmio energetico).
La Rete dei Cittadini di Aprilia, pur non identificandosi con i comitati contro la Turbogas e in difesa dell'acqua pubblica, che mantengono una propria autonomia, nasce per portare queste battaglie civiche all'interno delle istituzioni, ma allo stesso tempo non limita la propria prospettiva a questi due temi, offrendo un'alternativa a tutto tondo per questa città.
Credo che questa sia la soluzione migliore: i comitati civici locali evitano quasi sempre di aderire a un progetto politico-elettorale, per non precludersi l'appoggio di coloro che si sentono rappresentati da diversi partiti politici. D'altro canto abbiamo visto come le forze politiche, tutte quante, abbiano sistematicamente disatteso le proprie promesse.
Aprilia è un caso particolarmente eclatante, ma gli esempi sono all'ordine del giorno, dalla vicina Tarquinia alla Val di Susa.
L'unico modo per essere sicuri che le richieste della gente comune siano ascoltate dalle istituzioni è che la gente comune entri nelle istituzioni.
Riconosco nel percorso politico della Rete dei Cittadini per Aprilia le motivazioni che hanno portato alla nascita di Per il Bene Comune: creare una nuova politica fatta dalla gente comune per la gente comune e non per soddisfare gli interessi di partiti e grandi gruppi di potere.
La novità del progetto politico della Rete dei Cittadini per Aprilia traspare ovunque, dal programma, concreto e conciso, fino ai candidati e all'aspirante sindaco Alessandra Lombardi, tutti volti nuovi della politica impegnati da tempo per il sociale e per l'ambiente: la Rete dei Cittadini per Aprilia coniuga l'entusiasmo dei novizi con la serietà delle argomentazioni, qualità ormai rarissima nel dibattito politico odierno.
Ma è solo frequentando di persona questo gruppo che si percepisce quanto la Rete dei Cittadini per Aprilia sia lontana dallo squallore dei partiti, la cui unica preoccupazione è racimolare qualche voto in più. Ho incontrato persone "vere", persone comuni con idee ed esperienze diverse, ma accomunate dalla volontà di fare il bene comune. L'allegria e l'entusiasmo di queste persone è espressa forse nel migliore dei modi dalle foto dei candidati, da quella di Alessandra, davanti allo sfondo "autentico" del proprio giardino, fino a quella collettiva di tutti i candidati, che inserisco qui di seguito.
La Rete dei Cittadini di Aprilia, pur non identificandosi con i comitati contro la Turbogas e in difesa dell'acqua pubblica, che mantengono una propria autonomia, nasce per portare queste battaglie civiche all'interno delle istituzioni, ma allo stesso tempo non limita la propria prospettiva a questi due temi, offrendo un'alternativa a tutto tondo per questa città.
Credo che questa sia la soluzione migliore: i comitati civici locali evitano quasi sempre di aderire a un progetto politico-elettorale, per non precludersi l'appoggio di coloro che si sentono rappresentati da diversi partiti politici. D'altro canto abbiamo visto come le forze politiche, tutte quante, abbiano sistematicamente disatteso le proprie promesse.
Aprilia è un caso particolarmente eclatante, ma gli esempi sono all'ordine del giorno, dalla vicina Tarquinia alla Val di Susa.
L'unico modo per essere sicuri che le richieste della gente comune siano ascoltate dalle istituzioni è che la gente comune entri nelle istituzioni.
Riconosco nel percorso politico della Rete dei Cittadini per Aprilia le motivazioni che hanno portato alla nascita di Per il Bene Comune: creare una nuova politica fatta dalla gente comune per la gente comune e non per soddisfare gli interessi di partiti e grandi gruppi di potere.
La novità del progetto politico della Rete dei Cittadini per Aprilia traspare ovunque, dal programma, concreto e conciso, fino ai candidati e all'aspirante sindaco Alessandra Lombardi, tutti volti nuovi della politica impegnati da tempo per il sociale e per l'ambiente: la Rete dei Cittadini per Aprilia coniuga l'entusiasmo dei novizi con la serietà delle argomentazioni, qualità ormai rarissima nel dibattito politico odierno.
Ma è solo frequentando di persona questo gruppo che si percepisce quanto la Rete dei Cittadini per Aprilia sia lontana dallo squallore dei partiti, la cui unica preoccupazione è racimolare qualche voto in più. Ho incontrato persone "vere", persone comuni con idee ed esperienze diverse, ma accomunate dalla volontà di fare il bene comune. L'allegria e l'entusiasmo di queste persone è espressa forse nel migliore dei modi dalle foto dei candidati, da quella di Alessandra, davanti allo sfondo "autentico" del proprio giardino, fino a quella collettiva di tutti i candidati, che inserisco qui di seguito.
Come tutto il gruppo Per il Bene Comune Lazio (vedi Comunicato Stampa) mi auguro che tanti cittadini di Aprilia diano il proprio voto a queste persone: loro faranno davvero gli interessi di tutti, gli interessi della gente comune, perchè loro stessi ne fanno parte.
Ma a prescindere dal risultato elettorale Alessandra, Gianni, Luca, Marco, Francesca e tutti gli altri che hanno creduto in questo progetto avranno comunque dimostrato che un'alternativa è possibile.
A tutti noi il compito di farla crescere.
Sergio Mazzanti
coordinatore Per il Bene Comune Lazio
Ma a prescindere dal risultato elettorale Alessandra, Gianni, Luca, Marco, Francesca e tutti gli altri che hanno creduto in questo progetto avranno comunque dimostrato che un'alternativa è possibile.
A tutti noi il compito di farla crescere.
Sergio Mazzanti
coordinatore Per il Bene Comune Lazio
4 commenti:
le cose si possono cambiare!
una storia da cacao notizie:
La favola di Medellin: Sergio Fajardo
Alle straordinarie storie del sindaco di Curitiba Jaime Lerner e del sindaco di Bogota' Antanas Mockus aggiungiamo oggi un nuovo capitolo: la favola di Medellin e del suo sindaco Sergio Fajardo Valderrama.
Ho sentito questa buona notizia durante una puntata di “No Reservation”, su Gambero Rosso Channel, noto canale di cultura generale.
Il cuoco di turno, Anthony Bourdain, alla scoperta della gastronomia colombiana, si recava a Medellin, seconda citta' del Paese per grandezza, tristemente famosa come la zona piu' pericolosa al mondo. I suoi quartieri periferici, arroccati sul costone di una collina e fino a ieri completamente isolati, sono stati la capitale del narcotraffico colombiano di Pablo Escobar.
C'e' stato un passato, racconta la guida, in cui nelle favelas di Medellin il tasso annuale di omicidi era di 381 ogni centomila abitanti. La citta' era in preda alle bande organizzate, alla violenza e all'analfabetismo.
Oggi tutto e' cambiato e la stessa troupe televisiva si reca in zone dove prima non ci andava nemmeno la polizia.
Tutto merito, si dice, di Sergio Fajardo Valderrama.
Allora 47 anni, professore di matematica, si presenta alle elezioni comunali come candidato indipendente nel 2003 e fonda un “gruppo civico critico” di 50 volontari che, per la prima volta, si avvicinano ai quartieri piu' malfamati della metropoli. Si chiamano “Compromiso Ciudadano” che significa accordo di tutti i cittadini.
Lui stesso scende per strada a parlare con la gente, fermandola ai semafori e salendo sugli autobus per spiegare il suo programma.
Idee come la lotta all'analfabetismo e investimenti economici nelle zone piu' degradate gli valgono l'elezione a sindaco con il piu' alto consenso mai registrato fino ad allora.
Il 35-40% del bilancio comunale (900 milioni di euro all'anno) viene immediatamente destinato all'istruzione e alla cultura, vengono costruite dozzine di scuole, 10 biblioteche, un parco della scienza e un nuovo giardino botanico.
Nel 2004 c’erano aule per 8.000 studenti, nel 2007 le aule ne accolgono 33.000.
Il numero dei poliziotti viene raddoppiato e vengono inseriti corsi di formazione su etica e diritti umani.
Interi quartieri vengono ripuliti dalla droga e contemporaneamente Fajardo negli stessi quartieri fa costruire una scuola col suo centro di lettura e lancia un programma di microcredito per i giovani (prima della droga la zona aveva una fiorente industria tessile).
Le nuove strutture nascono tutte nei quartieri piu' poveri della citta' e i progetti sono affidati ad architetti locali. Vengono ripavimentate molte strade e create decine di parchi verdi.il rinnovamento e' cosi' “decentrato” rispetto alla citta' che su alcuni nuovi palazzi sorti in periferia spuntano striscioni con scritto: “Le vostre tasse sono qui!”.
Da segnalare comunque anche l'abbellimento e la pulizia di tutte le piazze della citta' e l'esposizione in centro delle statue di un famoso artista concittadino: Fernando Botero.
L'opera probabilmente piu' rappresentativa e decisiva per la politica di Fajardo e' pero' un'altra: la Metrocable, una funivia che, per la prima volta, collega la citta' con le favelas.
Cosi' il sindaco di Medellin chiude il cerchio: le nuove strutture nate valorizzano le zone povere che grazie alla metropolitana sospesa diventano accessibili a tutti. Si avvia quello che tecnicamente viene definito un processo di sviluppo e accade che le popolazioni delle favelas iniziano a sistemarsi le case, ridipingono, ristrutturano, puliscono.
Il mondo dei desechables, i vuoti a perdere, viene unito al resto del tessuto urbano.
Nell'estate del 2007 il New York Times pubblica un lungo articolo elogiativo su Medellín, consigliandola, per la prima volta, come meta turistica.
Il tasso di criminalita' e' diminuito da 381 omicidi ogni centomila abitanti a 29, meno che a Washington.
Di Fajardo si dice che diventera' il prossimo presidente della Colombia, nel 2010.
Simone Canova
Grandi ragazzi di Aprilia!! non è ancora concluso lo spoglio ma siamo già al 6,3%
ok. spoglio concluso: 6,1% con 2341 voti. quasi 4 volte i voti di IDV e quasi il doppio di Rifondazione
grandi!!!!! bel risultato!
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