Più di un derby, meglio di un goal al 90°, la classifica sugli ecosistemi cittadini vede la Capitale primeggiare tra gli ultimi.
Decenni di amministrazione "criminale" in combutta con i peggiori speculatori del cemento romani e non iniziano a presentare il conto ai cittadini: interi quartieri nati come funghi da varianti a piani regolatori per mano e per grazia dei potenti costruttori capitolini, i veri protagonisti di "entusiasmanti" campagne elettorali giocate sui miliardi di lire prima e sui milioni di euro poi, in cui ciascuno ha puntato i propri soldoni sul suo "cavallo".
Quella che doveva essere un fiore all'occhiello di questo paese dell'arte e della cultura, la città che custodisce il più grande patrimonio storico e artistico del mondo, oggi è un groviglio di lamiere su 4 e 2 ruote che rendono la vita di cittadini e turisti impossibile quanto paradossale: ore interminabili di vita imbottigliati nel caos di infrastrutture ferme agli anni '50; servizi pubblici resi incapaci di inseguire la moltiplicazione dei nuovi immensi quartieri; nessuna visione strategica della mobilità, piani urbanistici guidati dall'unico scopo di collocare cemento e asfalto in ogni dove.
Siamo ad un passo dal collasso, allegramente perché a Roma c'è sempre "re Totti" a rallegrare il popolo bue che da decine e decine di anni si fa "gabbare" da chi strilla più forte, chi imbratta con più manifesti monumenti millenari, chi cavalca l'onda del populismo di bassissima lega promettendo gran premi e sollazzi d'ogni genere. Poco importa se per lavorare otto ore la maggior parte dei cittadini romani ne passa almeno altre due, tre o anche quattro in fila come formiche a mangiare gas di scarico e stress a iosa.
I colpevoli sono i romani, tutti e indistintamente, perché pur consapevoli di chi impera in questa città -i costruttori, padroni del cemento, dei media e della politica- continuano a fregarsene e a premiarli portando al Campidoglio i loro referenti politici, di destra, centro e sinistra, tutti caratterizzati dall'essere loro "servi" e, per questo, incapaci di qualsiasi visione amministrativa volta al bene comune.
Il centro di Roma è dominio di soli turisti e "ricconi" dell'ultima ora. Dove sono i cittadini, quelli veri? Nei dormitori attorno alla metropoli, dopo ore di viaggio e smog. Perché, sempre nei dintorni del centro, ci sono migliaia di appartamenti sfitti e contemporaneamente migliaia di persone senza casa? Perché si è consentito per decenni di costruire nuovi alloggi in deroga ad ogni piano regolatore e norma di buon senso? Perché si regalano quantità scandalose di denari pubblici al Vaticano per ospitare nelle sue strutture indigenti e senza alloggio quando con una frazione di quei denari e con gli immobili fermi in ogni dove si potrebbero sistemare molte famiglie, arrestando l'emorragia che rimpingua le già panciute tasche del clero romano?
Perché a Bolzano (primo nella sopra citata classifica) vigono regole ferree sul come e quando cementificare, con priorità massima a sostenibilità ambientale, presenza di infrastrutture e servizi, mobilità e a Roma invece vige la più totale anarchia? Perché il comune di Parigi è il primo immobiliarista della città, resosi capace di far rivivere una socialità del centro ormai perduta? Esisterà pure una via di mezzo, esiste. Basterebbe che gli amministratori fossero amministratori e i costruttori costruttori, senza interdipendenze se non proprio sudditanze.
Quel che mi chiedo è dove siano stati i cittadini romani in questi anni, in che mondo abbiano vissuto vedendo la propria città sotto il sacco dei costruttori senza reagire, invasi da milioni di automobili, in ogni dove, su ogni strada e marciapiede, rendendo una delle più belle città del mondo una Calcutta d'occidente.
Sveglia gente!
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