
Scoperto la scorsa notte dalla Digos durante dei controlli per prevenire sabotaggi o danneggiamenti alla linea, il razzo avrebbe una valenza dimostrativa. «L'ipotesi prevalente è quella di un atto compiuto da associazioni criminali a scopo di rapina o estorsione - ha detto il questore di Frosinone Giuseppe De Matteis -. Sicuramente ci sono collegamenti con la Tav. Le indagini ci porterebbero ad alcuni gruppi che in passato hanno avuto accesso ad armi in dotazione alle Forze Armate per azioni di criminalità».Il razzo farebbe infatti parte dell'armamento di un elicottero da guerra. Messo in sicurezza e disinnescato dagli artificieri, l'ordigno avrebbe potuto in teoria centrare un treno in transito, «ma senza fare gravi danni», secondo la questura di Frosinone. C'è n'è comunque abbastanza per immaginare scenari diversi e preoccupanti, anche se gli inquirenti escludono la matrice terroristica o eversiva...
La procura di Frosinone ha aperto un fascicolo contro ignoti per detenzione di armi da guerra. La pista privilegiata è quella di un gruppo criminale che intendeva mandare un messaggio, mostrare i muscoli, ma senza colpire. Una versione ritenuta plausibile anche in ambienti delle Ferrovie dello Stato. Possibile obiettivo, una estorsione all'azienda. Sulla linea Roma-Napoli passano ogni giorno 46 treni ad alta velocità, secondo il sito delle Ferrovie: il primo parte da Napoli alle 6.05, l'ultimo arriva a Roma alle 21.50. Nelle ore notturne i convogli non viaggiano. Un Frecciarossa va a una media di 300 km/orari. «Un razzo sparato contro un treno del genere, anche senza esplosivo nella testata, può provocarne il deragliamento - dice l'esperto militare Edoardo Mori -. Basta colpire le ruote o la motrice. E può essere lanciato anche con un comando a distanza». Una prospettiva da incubo, che però non sembra fosse quella prevista da chi ha messo il razzo sotto il cavalcavia.
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