domenica 21 dicembre 2008
Un’idea per i tuoi regali
Acquistando i libri della rassegna LIBeRI di scegliere puoi contribuire al sostentamento del movimento: il 30% del prezzo di copertina sarà destinato alle attività di PER IL BENE COMUNE.
All'importo del tuo acquisto andranno aggiunte le spese di spedizione postale (7 euro, indipendentemente dal numero di libri acquistati), a meno che tu non decida di ritirarli in sede o alla prossima assemblea nazionale, il 17 gennaio 2009.
Sino ad esaurimento scorte
LIBeRI di scegliere
Ilan Pappe, LA PULIZIA ETNICA DELLA PALESTINA, Fazi Editore … 19 €
S.Lodato/R.Scarpinato, IL RITORNO DEL PRINCIPE, Chiarelettere… 16,50 €
Giulietto Chiesa: ZERO (solo DVD), Piemme… 12,50 €
Guido Cosenza, LA TRANSIZIONE, Feltrinelli…13 €
Ferruccio Pinotti, FRATELLI D’ITALIA, Bur …14 €
M.Preve/F.Pansa, IL PARTITO DEL CEMENTO, Chiarelettere … 14,60 €
Pino Ciociola, LA SCUOLA ASSASSINA, Paoline … 7,50 €
Loris Mazzetti, IL LIBRO NERO DELLA RAI, Bur… 10,50 €
F.Paola,Elio Veltri, IL GOVERNO DEI CONFLITTI, Longanesi … 14,60 €
Carlo Vulpio,ROBA NOSTRA, Il Saggiatore … 15 €
Thomas Benedikter, DEMOCRAZIA DIRETTA. PIU’ POTERE AI CITTADINI, Sonda… 15 €
Marco Ravelli, LAVORARE UCCIDE, Bur … 10,20€
L.Sertorio/E.Renda, CENTO WATT PER IL PROSSIMO MILIARDO DI ANNI, Boringhieri…16 €
C.Esmeralda/A.D’Ambrosio/P.Ruggiero, BIUTIFUL CAUNTRI (libro e DVD), BUR… 19,50 €
Per ordini via e-mail (entro il 10 dicembre): info@perilbenecomune.net
PER IL BENE COMUNE – P.le Stazione 15, 44100 Ferrara
http://www.perilbenecomune.net/ Tel./Fax. 0532 52148
lunedì 15 dicembre 2008
Ridurre il trasporto aereo è ormai una necessità
Il comitato Coi Piedi Per Terra lotta da tempo contro la costruzione dell'aeroporo di Viterbo e la riduzione del trasporto aereo.
Riportiamo un loro ultimo intervento che invita a riflettere sulla tematica.
Viterbo, 14 dicembre 2008
Ridurre il trasporto aereo: una urgente necessita'nell' interesse dell'umanita'.
Ormai da tutti gli incontri internazionali giunge una stessa, pressante richiesta: ridurre immediatamente e drasticamentele emissioni di gasserra responsabili del surriscaldamento climatico globale.
Dall'Onu all'Unione Europea, dai premi Nobel alle agenzie internazionali,tutte le conferenze scientifiche e tutti gli incontri intergovernativi segnalano come improcrastinabili energiche misure di riduzione delle emissioni.
*Tra i principali responsabili del surriscaldamento del clima c'e' anche il trasporto aereo, che incide nelle emissioni globali di gas serra per vari punti percentuali (le stime piu' rigorose sostengono per il 10%,quelle piu'l assiste comunque per oltre il 3%).
L'umanita' non puo' permettersi la catastrofe dellabiosfera per scelte dimodello di mobilita' e di stili di vita altamente inquinanti ed altamente inique, incompatibili con ilimiti naturali del pianeta: occorre pertanto intervenire a tutti i livelli in modo adeguato e con la massima urgenza.
*La riduzione drastica e immediata del trasporto aereo per diporto e' una necessita'obiettiva e irrefutabile. I piu' autorevo liscienziati impegnati acontrastare i disastrosi mutamenti climatici lo affermano, lo affermano voci prestigiosissime della riflessione morale internazionale come adesempio il vescovo sudafricano e premio Nobel per la pace Desmond Tutu,lo affermano ormai anche tutti gli statisti piu' avvertiti in tutto ilmondo.
*Alla luce di questa imperiosa necessita' diventa ancor piu'evidente che e' del tutto insensata la realizzazione a Viterbo di un nuovo mastodontico,nocivo e devastante mega-aeroporto per voli lowcost del turismo"mordi e fuggi" per Roma.Cosi' come altrettanto evidente diventa la necessita' di ridurre drasticamente i voli a Ciampino, non delocalizzandoli altrove in un lontano futuro, ma cancellandoli tout court adesso.Cosi' come altrettanto evidente diventa la necessita' di ridurre ovunque il trasporto aereo a fini di mero divertimento e non di pubblica reale utilita'.
*Del resto sempre piu' evidente e' altresi' che la scelta fondamentale per la mobilita'necessaria deve essere qui e adesso il trasporto pubblico su rotaia.
*Il mega-aeroporto di Viterbo, che devasterebbe irreversibilmente l'areat ermale del Bulicame, che danneggerebbe la salute, la sicurezza, i diritti ei legittimi interessi di tanti cittadini viterbesi, che violerebbe rilevantissime norme di legge italiane ed europee, che provocherebbe uno sperpero scellerato di fondi pubblici per un'opera speculativa edistruttiva, ebbene, non deve essere realizzato.Non deve essere realizzato, poiche' massacrerebbe l'ambiente e l'economia dell'Alto Lazio.Non deve essere realizzato, poiche' provocherebbe gravi patologie alla popolazione viterbese.Non deve essere realizzato,poiche' sarebbe un furto e uno sperpero di ingenti risorse pubbliche.Non deve essere realizzato, poiche' e' un'opera fuorilegge.Non deveessere realizzato, poiche' contribuirebbe all'inquinamento globale e alla catastrofe climatica.Non deve essere realizzato, poiche' vi e'una sola umanita', e questa Terra e' l'unica casa comune che abbiamo.
*A sessant'anni dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, sia giscaper difenderli ed inverarli.
Il Comitato che si oppone all'aeroporto di Viterbo e s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute,dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti .
Per informazioni e contatti:e-mail: info@coipiediperterra.org
Sito: www.coipiediperterra.org
Per contattare direttamente la portavoce del comitato, la dottoressa Antonella Litta: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta@libero.it
Per ricevere la newsletter "Coi piedi per terra":nbawac@tin.it
martedì 9 dicembre 2008
4 dicembre 2008: tappa l'Aquila
Mai giornata piu' piovosa e con forti raffiche di vento..
Tutto sembrava pesante! Anche il semplice camminare!
Bloccati dalle impervie condizioni climatiche, abbiamo fatto del nostro meglio.
Missione compiuta! Ora la prossima tappa...
lunedì 8 dicembre 2008
La casa da 100.000€
Un nuovo modello di abitazione frutto dell’intesa tra Italcementi e Mario Cucinella, architetto bolognese impegnato sul fronte dell'architettura sostenibile.
La realizzazione della casa con “zero spese e zero CO2” non è solo un’idea, ma è un progetto concreto trasportato a breve dalla carta alla realtà. La prima città pronta a dare concreta attuazione al progetto è quella di Settimo Torinese: trenta alloggi eco-sostenibili sono infatti previsti in un’area industriale dismessa interessata da un innovativo progetto di recupero urbano.
Una casa, quindi, con tre punti di forza: costo accessibile, profilo adattabile alle esigenze di tutti e impatto ambientale ridotto. Una proposta di housing attenta all’ambiente, ma anche al bilancio familiare, in un periodo in cui la casa diventa sempre più un lusso per pochi.
Da monitorare....
sabato 6 dicembre 2008
Lettera aperta al Presidente della Regione Lazio, Marrazzo
No turbogas Aprilia
No corridoio tirrenico
No discarica Malagrotta (comitato)
No inceneritore Albano
No coke Civitavecchia
No fly Ciampino
Rete regionale rifiuti Lazio
Comitati di Frosinone
Delegazione studenti Onda Anomala
Ma c’è un illustre assente: strategicamente la Giunta si è sottratta al confronto con le persone, che devono sostituirsi agli amministratori per difendere il territorio, l’ambiente, la salute, la cultura, la democrazia, la giustizia.
Manifestiamo gridando tutta la nostra indignazione di fronte alla vergognosa latitanza, all’inqualificabile politica connivente con i poteri corrotti che stanno lucrando sulla vita dei cittadini, alle manovre “strategiche” del “Governo delle emergenze” risolte con l’intervento dell’esercito, alla svendita dei nostri territori ai potentati economici…
Basterebbe ricordare quanto ha detto Marrazzo a Malagrotta, ad Aprilia, ad Albano.... in campagna elettorale.
PRETENDIAMO AZIONI CONSEGUENTI!
Soltanto una ricerca approfondita dell’efficienza, dell’equità, della qualità del lavoro e della vita può garantire il benessere di tutti i territori e della collettività.
Questo attuale modello di sviluppo da voi perseguito è già fallito, perché non sostenibile, perché non accettato, perché non concertato, perché illegittimo!
FIRMATO
I CITTADINI DEL LAZIO
I CITTADINI D’ITALIA
I CITTADINI DELLA TERRA
Scarica la lettera protocollata.
giovedì 4 dicembre 2008
Per il Bene Comune con i Comitati
Roma 4 Dicembre 2008
L'accensione della centrale metterà a repentaglio la salute di tutti i cittadini e la sicurezza economica di coloro che vivono e lavorano nelle zone limitrofe. Le attività produttrici del comprensorio, infatti, operano principalmente nell'ambito dell'agricoltura e del turismo e sono incompatibili con il combustibile che si intende utilizzare.
I cittadini della lista civica PER IL BENE COMUNE promuoveranno e sosterranno tutte le iniziative civili, pacifiche e democratiche volte a tutelare gli interessi comuni contro l'interesse privato dell'Enel.
Inoltre, la lista civica nazionale PER IL BENE COMUNE aderisce alla manifestazione che si terrà nella mattinata di domani, venerdì 5 dicembre, sotto la Regione Lazio, a fianco di tutti i comitati, dai No Coke di Tarquinia, ai No Turbogas di Aprilia, che combattono per difendere i propri diritti, primi tra tutti quelli alla salute e alla sicurezza.
Ufficio Stampa Per il Bene Comune - Lazio
sabato 29 novembre 2008
Ma cos'è questa crisi?
Il cuore di questa crisi sta nelle banche, nel loro essere quasi scomparse come finanziatrici del sistema imprenditoriale, insomma del mondo delle aziende.
Se fino a ieri eravamo alle prese con il fenomeno delle famiglie che non arrivano alla quarta settimana del mese, adesso abbiamo anche le imprese che non arrivano alla quarta settimana del mese. In qualche caso nemmeno alla terza: e questo perché nessuno fa più loro credito.
Gli interventi allora devono essere strutturali: ristrutturare la spesa pubblica e dare credito e fiducia alle aziende virtuose. Bisogna ripristinare l'economia reale puntando sul lavoro costituzionalmente stabilito e su cittadini e imprese responsabili per produrre quei valori, soprattutto etici ,che il mercato si è dimostrato scarsamente in grado di produrre e di cui ha maledettamente bisogno per funzionare.
La canzone è degli anni trenta, ma la ricetta è sempre valida.
venerdì 21 novembre 2008
"Lo Stivale di Barabba" e la petizione contro il nucleare: Stefano Montanari
Un'introduzione a questo lavoro di informazione e l'invito ad aderire alla petizione per dire no al nucleare, indetta da Per il Bene Comune e di cui lo scienziato è primo firmatario.
mercoledì 19 novembre 2008
Centrale a carbone di Civitavecchia: denuncia dei comitati cittadini
I rappresentanti dei comitati dei vari comuni inquinati dalle centrali, riuniti nel Movimento No Coke Alto Lazio, ed il Comitato dei Cittadini Liberi di Tarquinia hanno denunciato, con una lettera aperta ai Ministeri Ambiente e Sviluppo Economico ed agli enti locali, il mancato rispetto della partecipazione del pubblico al procedimento di AIA per la centrale ENEL di TVN, opportunità che la legge europea ha voluto dare alle istituzioni e ai comitati dei cittadini come strumento di democrazia e partecipazione con lo scopo di tutelare il territorio e gli abitanti delle comunità limitrofe.
I cittadini, nella lettera, evidenziano anche “ il mancato impegno alla riduzione del 30% dei limiti di emissioni, come formalmente assunto dalla società ENEL verso il Ministero dello Sviluppo Economico, la Regione Lazio, la Provincia di Roma ed i Comuni di Civitavecchia, Tarquinia, Santa Marinella, Tolfa e Allumiere.
Chiedono con forza alle istituzioni di farsi garanti di quanto previsto nel provvedimento finale del Ministero dello Sviluppo Economico emesso ad esito della verifica della conferenza dei servizi e degli accordi da loro stesse sottoscritti. La riduzione delle emissioni non cambia la pericolosità dell' impianto, - sottolineano i cittadini - ma l 'impegno disatteso dalla società elettrica rappresenta un’ ulteriore dimostrazione dell’arroganza con cui l’Ente Energetico si rapporta con le popolazioni, il territorio e le istituzioni che lo rappresentano. Altrettanto grave è l’assenza di reazione dei rappresentanti degli Enti locali, firmatari degli accordi con Enel, al mancato rispetto degli impegni assunti in tale sede; reazione che maliziosamente pensiamo sarebbe stata di ben altro segno se l’impegno non rispettato fosse stato quello economico.
La definitiva resa dei primi cittadini a tutelare la salute delle popolazioni rappresenterebbe un danno immediato ed irreversibile per questa terra. Siamo certi che con il vostro silenzio sulle questioni rappresentate non vorrete rendervi complici dell’ennesimo sopruso nell’iter autorizzativo di TVN che, naturalmente, sarà nostra cura evidenziare nelle opportune sedi giudiziarie nazionali ed europee.
Convinceteci – concludono- che non avete svenduto la nostra terra, la nostra salute e le nostre stesse vite per quattro sporchi denari.”
Comitato dei Cittadini Liberi
Movimento No Coke Alto Lazio
cittadiniliberi@yahoo.it
http://cittadiniliberi.blogspot.com/
nocoketarquinia@yahoo.it
http://www.nocoketarquinia.splinder.com
Allegati:
martedì 18 novembre 2008
Sgomberato presidio contro la centrale Turbogas di Aprilia
E' scientificamente provato che la centrale ad Aprilia è inutile e nociva. Non fa parte del piano energetico regionale, mentre un piano energetico nazionale manca da 22 anni.
Se Comune, Provincia e Regione non sono in grado di proteggere la salute della comunità di Aprilia negli interessi collettivi, farebbero meglio a dimettersi, perché nascondersi dietro al decreto “sblocca centrali” significherebbe che i diritti collettivi sono meno importanti di quelli di una SpA.
Non risulta che nella notte il diritto costituzionale alla salute sia stato abolito per decreto.
LISTA CIVICA PER IL BENE COMUNE – LAZIO
La cronaca dello sgombero.
giovedì 13 novembre 2008
Carbone a Civitavecchia: il silenzio colpevole dei sindaci.
Dal giorno in cui i sindaci del comprensorio interessato alla riconversione a carbone di Civitavecchia hanno preso parte al tavolo di trattativa organizzato dalla Regione Lazio sul tema delle compensazioni in denaro da parte di Enel S.P.A., hanno smesso di preoccuparsi dei problemi che riguardano lo stato sanitario e ambientale della propria terra. Ci chiediamo dove siano finiti i sindaci che hanno firmato l’accordo presso la Regione Lazio: dietro tante parole vuote, come “monitoraggio” e “tutela”, hanno abbandonato ogni forma di contrasto all’inquinamento attuale e futuro del territorio, mentre in Europa e nel mondo si afferma sempre di più la coscienza ambientale e la ricerca responsabile di strumenti per ridurre l’uso dei combustibili fossili come il carbone sporco. E che dire poi degli ultimi fatti gravi che sono emersi, come quello del “Piano di risanamento dell’aria della Regione Lazio” e del mancato rispetto della legge sull’A.I.A.?
Il 14 Agosto 2008 la Regione Lazio ha pubblicato “il Piano Regionale di risanamento della Qualità dell’aria”, uno strumento utile ad analizzare e risolvere i problemi legati all’inquinamento dell’aria nei luoghi dove ci sono fonti inquinanti pericolose per la salute e l’ambiente. Il fatto incredibile, ma vero, è che in questo piano la Regione Lazio non tiene in considerazione la grave situazione atmosferica e sanitaria di Civitavecchia. Incredibile, ma vero, è che nessun sindaco del comprensorio inquinato presenta le dovute osservazioni sul mancato controllo e monitoraggio. Le uniche osservazioni pervenute alla Regione Lazio le hanno inviate i cittadini. Inoltre Enel S.P.A. consegna la documentazione per la procedura A.I.A (visibile sul sito www.minambiente.it ) e invece di portare le integrazioni dovute per legge e per la tutela del territorio, smarca le sue responsabilità circa la scelta del carbone sporco e cancella del tutto l’impegno sulla riduzione del 30% dell’abbattimento delle emissioni.
Incredibile, ma vero: i sindaci non presentano nessuna osservazione, né chiedono il rispetto del contratto stipulato con Enel, dove l’impegno di riduzione del 30% è stato sottoscritto proprio come fosse una forma di tutela.
Intanto arriva la prima nave carboniera, scarica il carbone sporco a cielo aperto e nessun sindaco chiede il rispetto della legge. I primi cittadini di Civitavecchia, Tarquinia, Allumiere, Tolfa e Santa Marinella per quale motivo non tutelano la salute del proprio territorio ? Non crediamo che non abbiano letto e che non conoscano la gravità di quanto sta accadendo. E’ incredibile la colpevole omertà dei loro silenzi o hanno le mani troppo appiccicate al contratto con Enel S.P.A.? Il silenzio è d’oro. Eppure questi sindaci ce li ricordiamo tutti in piazza con le bandiere del no al carbone. Poi, quando l’odore dei soldi si è fatto sentire l’unico linguaggio comune è stato quello più conveniente verso l’azienda elettrica: hanno spiegato che non si può fermare la centrale ma che si deve controllare che tutte le fasi siano effettuate nella massima legalità ed il rispetto della salute dei cittadini. Ricordiamo ai sindaci che tutelare questo territorio significa anche controllare che le società elettriche siano rispettose della legge, come tutti dobbiamo esserlo!
Cari sindaci, come dice un vecchio proverbio “il buon giorno si vede dal mattino” : noi vediamo che la promessa delle compensazioni sta già producendo vuoti di memoria e una certa connivenza con l'elargitore dei denari e dei danni.
lunedì 3 novembre 2008
Elezioni in Abruzzo: comunicato stampa Per il Bene Comune
Ferrara, 4 Novembre 2008
Noi riteniamo che tale interpretazione finisca per travisare la lettera e lo spirito della legge, risultando lesiva e limitante della nostra facoltà di esercitare un diritto costituzionale e nella fattispecie di avvalerci della succitata norma di legge che, prevedendo l’eventualità di errori, contestazioni o dimenticanze negli adempimenti burocratici, ne contempla la successiva, immediata, modifica e integrazione.
Per tali ragioni oggi, 4 novembre 2008, presenteremo ricorso, confidando in un più approfondito esame da parte dello stesso Ufficio Centrale Regionale.
L’esclusione della Lista “Per il bene Comune” decisa dall'Ufficio elettorale centrale presso la Corte d'Appello de L'Aquila è scaturita da un vizio di forma riscontrato su due dichiarazioni di accettazione della candidatura, prive dell'autenticazione delle firme. Va rilevato che i due originali erano stati erroneamente lasciati nella cartellina delle copie conservate in ufficio e che delle due firme “non certe” perché non certificate o autenticate da notaio o pubblico Ufficiale, una era della persona che era lì proprio per presentare la lista.
Tuttavia ieri, per sanare la situazione, i presentatori della lista di PBC, hanno consegnato gli originali come da facoltà prevista appunto dalla legge elettorale, e con loro si era recata presso la Corte d’Appello anche la seconda persona candidata, la cui accettazione “testimoniata” era risultata, il giorno prima, mancante.
Ma a nulla è valso questo sforzo, dal momento che, come precisato dalla stessa sentenza: "nonostante le nuove dichiarazioni risultino sottoscrittte con firme autenticate in data antecedente a quella di scadenza del termine di presentazione della lista", l'Ufficio Centrale Regionale ha "ritenuto che la validità della dichiarazione di accettazione della candidatura" non sia "suscettibile di sanatoria in un momento successivo".
A completamento del quadro ed a testimonianza della sostanziale correttezza procedurale ed amministrativa dei nostri rappresentanti abruzzesi, non inficiabile da una dimenticanza rientrante nella integrazione documentale all’uopo prevista dalla legge, va rilevato che presso la stessa Corte d’Appello Regionale è da due giorni giunta, da parte dei rispettivi Uffici Elettorali Circoscrizionali di Pescara e Chieti, la documentazione con cui ogni candidato di Per il Bene Comune dichiara (con firma autenticata) di accettare la candidatura nel collegio circoscrizionale e, ironia della sorte, anche nel listino regionale.
Ufficio Stampa
Per il Bene Comune
Ferrara, 3 Novembre 2008
"Riteniamo la sentenza emessa dall'Ufficio Centrale Regionale dell'Aquila assolutamente intempestiva. E’ assurdo che i presentatori della nostra lista regionale siano stati convocati solo stamane, alle ore 9, per ricorrere contro il procedimento di invalidità, in virtù di quanto dichiarato nel dispositivo. In effetti, mentre la legge contenente le norme per la elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale (L.108/68) prevede l'audizione delle liste contestate o modificate e l'ammissione di nuovi documenti o addirittura di un nuovo contrassegno, la sentenza emessa in data odierna esclude la lista di Per il Bene Comune in quanto la documentazione mancante non è "suscettibile di sanatoria in un momento successivo" a quello di presentazione della lista stessa. Il nostro ricorso pertanto sarà immediato".
L’esclusione della Lista “Per il bene Comune” decisa dall'Ufficio elettorale centrale presso la Corte d'Appello de L'Aquila è scaturita da un vizio di forma riscontrato su due dichiarazioni di accettazione della candidatura, prive dell'autenticazione delle firme. Il giorno di presentazione delle firme, i due originali erano stati incidentalmente lasciati nel plico delle copie conservate dai presentaori presso il proprio domicilio. Per sanare la situazione, tuttavia, i presentatori della lista di PBC stamane avevano consegnato gli originali, come da facoltà prevista appunto dalla legge elettorale. Ma a nulla è valso questo sforzo, dal momento che "nonostante le nuove dichiarazioni risultino sottoscrittte con firme autenticate in data antecedente a quella di scadenza del termine di presentazione della lista", l'Ufficio Centrale Regionale ha "ritenuto che la validità della dichiarazione di accettazione della candidatura" non sia "suscettibile di sanatoria in un momento successivo", "diversamente da quel che può postularsi rispetto a documentazione diversa, attestante la sussistenza di qualità personali dei candidati o dei presentatori".
Ufficio Stampa
Per il Bene Comune
mercoledì 29 ottobre 2008
Un libro e una serata da non perdere: Lo Stivale di Barabba
(fra i molti: Tamino, Salvador, Pallante, il PM di Terni Massini, Ruzzenenti, Cedolin, Paul Connett,la Dott.ssa Gatti -senza voler far torno a tutti gli altri validissimi esperti del settore-)
Il saggio è stato curato da Stefano Montanari che ne è anche l'ideatore.
L'importanza e l'ambizione di questo libro è tentare di evitare disastri come in Campania, semplicemente illustrando fatti e non opinioni (oltre 2000 Comuni in Italia applicano già la migliore gestione dei materiali post utilizzo, e più i Comuni sono "bravi" meno pagano i cittadini come tariffe).
L'incenerimento, tanto "spinto a media unificati" è puramente profitto privato con denaro pubblico.
Senza incentivi occulti (e contro la direttiva 2001/77/ce) nessuno si sognerebbe di adottare una tecnica così immotivata, anacronistica e pericolosa.
Non è ozioso ricordare, che questa vera e propria truffa è costata ai contribuenti 53 miliardi di euro dal 92 al 2007 e che non è stata affatto fermata.
Anzi, prosegue in accordo "bipartisan".
Con la dovuta competenza e volontà politica di rispettare leggi, normative e interessi collettivi questo libro sarebbe del tutto inutile.
In questo Paese invece, un libro come questo è importantissimo: è una speranza di cambiamento.
29 ottobre al Caffè Fandango,
nella centralissima Piazza di Pietra a Roma,
alle 17:30.
Contestualmente al lancio della petizione contro il costosissimo vicolo cieco del ritorno al nucleare, promossa dal movimento politico Per il Bene Comune, e ad un pezzo teatrale del Collettivo Kipiùnehapiùnemetta dal titolo molto esplicativo a livello locale:
Poi, per chi si vorrà fermare, aperitivo e buffet a 10 Euro.
Segue una breve descrizione del libro:
Lo Stivale di Barabba, ovvero L’Italia Presa a calci dai rifiuti, è una sorta di album fotografico sulla situazione del ciclo dei rifiuti nel nostro Paese, riguardo a cui alcuni degli studiosi più autorevoli del panorama italiano e internazionale intervengono per offrire una visione a tutto tondo della questione.
L’argomento rifiuti è oggi sulla bocca di tutti e il moltiplicarsi delle voci non fa altro che manipolare le informazioni e distrarre dal problema e dalle soluzioni. Stefano Montanari è probabilmente la persona più competente per realizzare un’opera di natura divulgativa in grado di fare un punto preciso e dettagliato sul problema che sta letteralmente sommergendo il nostro paese.
Com’è nata la cosiddetta “emergenza” che sta affogando la Campania, qual è la situazione di oggi e come si presenterà domani, cosa si fa e che cosa si potrebbe fare, cosa dice la legge, come viene gestito il problema dagli altri paesi europei, cosa dice la politica, cosa dice l’economia, cosa dice la Natura e, soprattutto, che cosa dice il nostro organismo.
Perché molto c’è da sapere sul legame tra salute e inquinamento. L’immondizia che ci fa più male è quella che esiste a nostra insaputa, lontano dagli occhi perché ridotta a polvere invisibile. Lontana dagli occhi ma, al contrario di quanto afferma il proverbio, tutt’altro che lontana dal cuore. E da tanti altri organi: perché è proprio quell’immondizia impercettibile a farci ammalare e ad ucciderci.
Dimensioni dell’Ebook 2,77 MB
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mercoledì 22 ottobre 2008
No alla centrale turbogas di Aprilia.
Le ragioni del NO.
giovedì 9 ottobre 2008
Le ragioni del No al Nucleare: Monia Benini
L'abbiamo fatto più di 20 anni fa, ci siamo mobilitati ed abbiamo fermamente bloccato ciò che ritenevamo pericoloso per noi e il nostro futuro: ripetiamo quelle azioni, oggi più di ieri sono necessarie ed indispensabili.
Facciamo sapere a tutti quali sono i rischi della scelta nucleare, soprattutto alla luce del fatto che l'Italia sul fronte delle energie rinnovabili, può fare davvero moltissimo.
Approfondisci il tema:
- Le ragioni del No al Nucleare: Michele Boato
- Nucleare? Un costosissimo vicolo cieco (del prof. Michele Boato)
- Il parere del dott. Stefano Montanari (dir. scientifico Nanodiagnostics)
- Il parere di Jeremy Rifkin (economista, attivista e scrittore statunitense)
- Rainews24 - Reattori a volte ritornano (di Maurizio Torrealta)
- La nuova legge che reintroduce il nucleare in Italia
lunedì 6 ottobre 2008
Civitavecchia: mancava solo l'inceneritore. E' in arrivo.
Ignorate le precedenti delibere di consiglio comunale, che sottolineiamo essere nell’ordinamento italiano attualmente in vigore, il massimo organo di indirizzo e di controllo politico – amministrativo del Comune, che esprimevano netta contrarietà a detto progetto e ribadivano la contrarietà ad ogni ipotesi di impianto di incenerimento dei rifiuti sul territorio.
Ignorata, la relazione della commissione relativa alla valutazione del project financing che evidenziava come il progetto presentato dalla BEG comportasse un aumento dei volumi trattati e successivamente conferiti in discarica, e conseguentemente un maggior impatto ambientale e un aumento in termini assoluti della volumetria della discarica (ben 806.000 mc., ovvero 725.400 ton/totali).
Ignorate le normative che regolano la valutazione di progetti tramite lo strumento di project financing e quelle relative alle convocazioni di conferenze di servizio.
Ignorate, in maniera ancora più colpevole, tutte le normative, nazionali, regionali e provinciali, che impongono agli enti locali di raggiungere entro il 31 dicembre 2008 almeno il 45% di raccolta differenziata (che a Civitavecchia non supera il 7%), pena l’imposizione di una sanzione del 20% dei costi di smaltimento che sarà a carico dei cittadini.
Ignorati, infine, gli ormai innumerevoli studi che mettono in correlazione la presenza di impianti per l’incenerimento di rifiuti con danni alla salute umana.
Infatti tali impianti bruciando materiali estremamente vari, emettono un gran numero di sostanze chimiche (circa 250 attualmente individuate), di diverso grado di pericolosità, trasformando peraltro rifiuti relativamente innocui in rifiuti altamente tossici e pericolosi, sotto forma di emissioni gassose, ceneri volatili e ceneri pesanti.
Tra le sostanze più pericolose troviamo: arsenico, berillio, cadmio, cromo, nickel, mercurio che sono classificati dalla IARC (International Agency Research of Cancer) a livello I come rischio oncogeno documentato in quanto correlati ad aumentato rischio di neoplasie a livello di: polmone, cute, fegato, vescica, rene, colon, prostata; il benzene correlato all’insorgenza di leucemie e il tricloroetilene correlato con linfomi non Hodgkin ed epatocarcinoma.
Gli inceneritori rappresentano, poi, una delle fonti più importanti di inquinamento da diossine, sostanze liposolubili e persistenti che vengono assunte tramite la catena alimentare.
Le caratteristiche di persistenza ed accumulo delle diossine - come pure degli Idrocarburi Policiclici Aromatici e dei Poli-Cloro-Bifenili - fanno sì che il rispetto dei limiti di legge delle concentrazioni di queste sostanze nei fumi non garantisca di per sé la salute della popolazione, in particolare di quella infantile
E’ a dir poco evidente, quindi, che perseguire nella realizzazione di un impianto che andrebbe ad aggravare pesantemente il carico delle emissioni inquinanti in una realtà territoriale già gravemente compromessa come quella cittadina, significa perseguire in un intento tanto irresponsabile quanto criminale, che mette a nudo la protervia di chi abusa del territorio a proprio uso e consumo nella totale indifferenza per la salute della popolazione amministrata, costretta ancora una volta a subire una servitù tanto impattante quanto poco redditizia.
Simona Ricotti
Resp. Forum Amb. Civitavecchia
Fonte: UnoNotizie
sabato 4 ottobre 2008
Alluvione. Lavori non conclusi, risarcimenti non erogati.
Purtroppo, la risposta è "no".
Grazie alle pressioni del comitato Marina Velka senza fango è stata terminata l'arginatura dell'ultimo tratto del fiume Marta che eviterà il suo straripamento negli abitati di Marina Velka e Tarquinia Lido, però, in caso di piena, le strade di accesso e i terreni agricoli adiacenti saranno comunque inondati perché non sono state realizzate le casse di espansione a monte.
Inoltre, immutata rimane la situazione del Fosso dei Giardini che ha ripetutamente allagato la località Case Bianche di Tarquinia Lido. Non solo non è stato messo in sicurezza, ma non si è neanche conclusa la fase progettuale affidata circa due anni fa al Consorzio di Bonifica della Maremma Etrusca. Infine, non si sa quando saranno assegnati agli alluvionati i 600.000 euro promessi dal presidente Marrazzo nel febbraio 2007.
Il Comitato Marina Velka senza fango è deciso a proseguire con la già avviata causa di risarcimento, la cui nona udienza si terrà il prossimo gennaio. Inoltre, i legali stanno accertando se siano stati versati dei fondi per i danni ai privati mentre proseguono le pressioni per il completamento delle opere e per l'ottenimento dei soldi promessi.
Il Comitato Marina Velka senza fango sarà felice di ringraziare il presidente Marrazzo, come hanno fatto i consiglieri Parroncini e Carapella, ma solo a lavori terminati e a risarcimenti ottenuti.
Spesso, infatti, in Italia, si festeggia l'inizio di qualcosa ma assai raramente se ne riesce a festeggiare anche la fine.
Elena Maria Scopelliti
Presidente del Comitato
Marina Velka senza fango
Stefano Corsanici
Addetto stampa
http://www.marinavelca.com
sabato 27 settembre 2008
La rosa di Malagrotta
di Roberto Pirani
L’Italia di Lippi non aveva ancora vinto il mondiale di calcio, e uno sciopero della fame a staffetta operato da uomini e donne coraggiose chiedeva conto al Presidente-Commissario Marrazzo del suo operato. Questa era la situazione, nel più totale disinteresse.
Insieme alla Rete regionale rifiuti del Lazio mi ritrovai per giorni e giorni, a giugno e luglio del 2006, a presidiare presso la sede del Consiglio Regionale in via della Pisana 1301, con l’intento di ottenere la sospensione dei lavori del gassificatore a Malagrotta.
La mitologica “seduta straordinaria del Consiglio Regionale” in realtà non si tenne mai, ma allora non potevamo saperlo. Una astuta prassi procedurale avrebbe rimandato “ogni discussione” a dopo la presentazione delle “linee guida del piano rifiuti”.
Il dibattito sulla sospensione dei lavori di costruzione del gassificatore, dopo due anni, non ha mai avuto luogo; probabilmente per evitare che l’attuale maggioranza in Consiglio Regionale andasse in pezzi.
Grazie alla Rete Regionale Rifiuti del Lazio avremmo ottenuto il sistema porta a porta a Colli Aniene, a Decima, a Massimina, a Ciampino e Olevano e altri Comuni della Provincia di Roma ma non saremmo mai entrati nel merito dell’editto medievale definito “Ordinanze commissariali 14 e 16 del 25 marzo 2005”
(Sulle quali, anche la Corte dei Conti[1] a maggio del 2007 non ha certo taciuto l’enormità)
Nei giorni del presidio assistemmo alla scena deprimente di un addetto al bar del Consiglio Regionale, che ogni pomeriggio (rischiando la vita) attraversava una delle vie più pericolose di Roma per gettare i rifiuti tal quali nel cassonetto posto a suo “servizio”. Anche una decina di sacchi neri ogni giorno, zeppi di materiali perfettamente riciclabili.
Un pomeriggio nel cassonetto finirono addirittura delle rose espiantate dal giardino di via della Pisana 1301, da sedicenti giardinieri che ignorano cosa sia il compostaggio (come i loro committenti del resto). Le signore del Comitato Malagrotta le andarono a recuperare dal cassonetto quelle povere rose, del tutto vive e potenzialmente in grado di esprimere la loro bellezza; spiegando come potarle, come innaffiarle, come curarle.
Espiantare rose e ripiantarle nuove, piuttosto che curare il giardino del Consiglio Regionale, è esplicativo della cultura usa e getta che abita cuore e testa di questa amministrazione regionale.
Una di quelle rose è nel mio giardino: ieri è fiorita.
[1]
“Risulta evidente che l’emergenza è stata disposta unicamente allo scopo di determinare la sospensione dell’applicazione delle normative di settore, limitare gli obblighi di concertazione, e il principio di ripartizione delle competenze”…
“Suscita notevoli perplessità e preoccupazione, per la palese violazione delle direttive comunitarie e nazionali sulla concorrenza, che per l’impianto di gassificazione di Malagrotta sarebbero intervenuti atti amministrativi di assegnazione dei lavori di costruzione e di esercizio nell’ambito di una non meglio chiarita procedura di affidamento diretto”.
Nessuno ha mai smentito la Magistratura contabile: è così, nel disinteresse della Politica e dei media.
E questa se mai non fosse chiaro era la Corte dei Conti a maggio del 2007, non il WWF.
Per sapere cosa accade a Malagrotta ogni approfondimento è possibile. In rete…
- Gassificatore di Malagrotta: parole e fatti
Rete Regionale Rifiuti Lazio - Maurizio Melandri: Assuefazione alla sopraffazione
- Perizia nazionale del Corpo Medico Francese
relativa alle alternative all'incenerimento ed alle discariche
Aspetti ambientali, sanitari e socio-economici - http://www.buonsenso.info
- http://www.stefanomontanari.net
Personalmente ho curato il capitolo sul Lazio.
Roberto Pirani
Esperto in gestione e riduzione di materiali post utilizzo
venerdì 26 settembre 2008
Campagna per una petizione contro il Nucleare in Italia
PETIZIONE POPOLARE
NON ABBIAMO BISOGNO DEL NUCLEARE
Al Presidente del Senato,
Al Presidente della Camera Deputati,
Al Presidente del Consiglio,
Ai Parlamentari tutti
Noi cittadini e cittadine italiane, visto il “Piano Triennale per lo Sviluppo”, approvato dal Consiglio dei Ministri, che lancia “il ritorno all’energia nucleare”, facciamo presente che:
a. Il popolo italiano ha votato a larghissima maggioranza, con i 3 referendum del 1987, l'uscita definitiva dell'Italia dall'avventura nucleare, come hanno deciso anche Austria e Polonia (che non hanno avviato le loro centrali già costruite), Danimarca, Grecia, Norvegia e Irlanda (che hanno rinunciato alla loro costruzione), Germania, Belgio, Olanda, Spagna e Svezia (che hanno deciso di non costruire più centrali nucleari nel loro territorio, puntando sulle energie rinnovabili).
b. Il nucleare non ci libera dalla dipendenza dall'estero: l’uranio è una fonte esauribile; per far funzionare le centrali dovremmo importarlo e il suo prezzo sta salendo ancora più rapidamente del petrolio: dal 2001 al 2007 si è moltiplicato per dieci.
c. Non esiste il nucleare “sicuro” e “pulito”: i reattori di “quarta generazione” sono previsti tra 25-35 anni (dopo il 2030, attorno al 2040); intanto il governo vuole costruire centrali di “terza generazione” che non hanno risolto né il problema della sicurezza ( non c'è solo Cernobyl, ma decine di incidenti gravissimi come quelli che hanno provocato 7 morti nelle centrali giapponesi tra il 1995 e il 2005) né di come smaltire le scorie che restano radioattive per centinaia e migliaia di anni.
d. La strada maestra sono le energie rinnovabili: Germania, Spagna, Austria, Grecia, Danimarca e tanti altri stati, europei e non, si stanno liberando dalla schiavitù del petrolio investendo grandi risorse sull'energia solare termica, fotovoltaica e a concentrazione, sull’energia eolica e sul risparmio e razionalizzazione degli attuali consumi. In Italia basterebbe coprire di pannelli fotovoltaici solo lo 0,4% delle superfici costruite (sono il 10% del territorio) per soddisfare l'intero fabbisogno nazionale di energia elettrica.
e. Il nucleare è fuori mercato, vive grazie a sovvenzioni statali e militari: Le stime Usa per i nuovi impianti danno il costo del kWh nucleare a 6.3 cent, addirittura il 20% in più dei 5,5 cent del gas o 5,6 del carbone (anche questi, peraltro, dannosi per la salute e l’ambiente). Per questo negli Usa, nonostante gli enormi incentivi stanziati da Bush, nessun privato ci investe dal 1976. L'unico reattore in costruzione in Europa è in Finlandia, perchè quello stato carica sul proprio bilancio (dei contribuenti) smaltimento delle scorie e smantellamento finale della centrale (che costa quasi come la costruzione). Gli altri 8 stati che, nel mondo, investono nel nucleare, lo fanno, quasi tutti, per produrre anche materia prima per le bombe: Cina, India, Russia, Pakistan, Giappone, Argentina, Romania e l'Iran, attualmente nel mirino degli Usa, perchè non è suo alleato.
Perciò chiediamo ai massimi rappresentanti di Stato e Parlamento di non tradire la volontà popolare e non imboccare, con i nostri soldi, questo costosissimo vicolo cieco.
Approfondisci il tema:
- Le ragioni del No al Nucleare: Michele Boato
- Nucleare? Un costosissimo vicolo cieco (del prof. Michele Boato)
- Il parere del dott. Stefano Montanari (dir. scientifico Nanodiagnostics)
- Il parere di Jeremy Rifkin (economista, attivista e scrittore statunitense)
- Rainews24 - Reattori a volte ritornano (di Maurizio Torrealta)
- La nuova legge che reintroduce il nucleare in Italia
lunedì 22 settembre 2008
No al Nucleare: Conferenza Stampa On-Line
La conferenza stampa tradizionale, che vedrà la partecipazione del prof. Michele Boato e dell’ex senatore Fernando Rossi,è rivolta alla partecipazione di tutti gli operatori dell'informazione (tv, radio, stampa, web), ma per la prima volta per facilitare il lavoro dei giornalisti, non sarà necessario recarsi a Ferrara in quanto i lavori potranno essere seguiti attraverso la web tv ufficiale di PBC all'indirizzo
http://www.mogulus.com/perilbenecomune
In linea con lo spirito democratico e di partecipazione che da sempre contraddistingue ogni iniziativa della Lista, sarà possibile porre domande ai due relatori telefonicamente, chiamando lo 0532-52148, o per posta elettronica attraverso l’indirizzo info@perilbenecomune.net.
Ulteriori informazioni verranno diffuse nei prossimi giorni sul sito ufficiale http://www.perilbenecomune.net
La nostra Web Tv
sabato 20 settembre 2008
TI STIAMO CERCANDO
Unisciti a noi, aiutaci ad aiutare.
Il piano di rinascita democratica di Licio Gelli
Continua la raccolta di testimonianze che Byoblu stà raccogliendo al riguardo.
Secondo l'ex-senatore Fernando Rossi, di PBC, molta massoneria ha partecipato all'implementazione di Propaganda 2, il piano che Gelli aveva scritto trent'anni fa in 53 punti e che è stato applicato piu' della nostra costituzione.
Di Pietro, dell'IDV, aggiunge che siamo andati perfino oltre "Gelli" e che deve ora nascere il progetto resistenza, il cui slogan: resistere,resistere,resistere è ispirato a Borrelli.
Tutto era scritto, tranne internet, però, ed il fatto che il cittadino oggi è più competente e creativo. Siamo alla riscossa?
giovedì 18 settembre 2008
Diversamente occupati
A cinque anni dall'attuazione della legge 30/2003, nota come legge Biagi, la flessibilità dei contratti di lavoro è diventata precariato, e questo pare non tanto per la qualità della normativa, quanto per la gestione degli effetti che essa ha comportato.
In Danimarca, in Olanda e in Inghilterra queste forme di lavoro “discontinuo”, diffuse e praticate da tempo, sono accompagnate da Leggi sociali che prevedono un sostegno al reddito pari a quasi l’80-90% dell’ultima retribuzione per quei lavoratori che alternano periodi di lavoro e di retribuzione a periodi di non-lavoro e di non stipendio proprio a causa di queste forme di lavoro discontinuo o “a tempo determinato”.
In Italia abbiamo, invece, un sistema di ammortizzatori sociali decisamente ridicolo.
Il paradosso poi è che negli ultimi anni in Europa la disoccupazione è scesa ad un livello mai visto da venticinque anni a questa parte. Eppure i sondaggi evidenziano un crescente malcontento per le condizioni di lavoro. Perchè? Secondo Tito Boeri sono proprio le riforme che hanno ridotto il costo dei licenziamenti e creato pesanti asimmetrie nelle carriere.
Leggi l'articolo di Tito Boeri su http://www.lavoce.info/articoli/pagina1000612.html
mercoledì 17 settembre 2008
Referendum contro il lodo Alfano
Comunicato Stampa
"Salta la collaborazione sul referendum contro il lodo Alfano"
Ferrara, 16/09/2008 - “Con il rammarico di tutti coloro che sono contrari al lodo Alfano, Per il Bene Comune è costretto a rinunciare a collaborare con IdV sul referendum abrogativo; infatti alla richiesta di partecipare alla raccolta firme, senza per questo dover sparire all'ombra dell'IdV, non è seguito alcun riscontro né da parte di Di Pietro né di altri esponenti del partito. Per il Bene Comune troverà quindi altre vie per contrapporsi a questa legge che ritiene iniqua e dannosa" .
sabato 6 settembre 2008
giovedì 28 agosto 2008
Riforma elettorale per le Europee
“Oggi per arrivare a raggiungere una certa cifra elettorale bisogna essere inseriti nel “sistema”, avere visibilità sui mezzi di informazione, e disporre di ingenti mezzi finanziari. Chi non ha questi requisiti non potrà mai nemmeno avvicinare uno sbarramento al 4-5%”. “Oggi non si fa altro che alzare questa soglia – conclude Rossi- perchè l’obiettivo è quello di chiudere la porta e tagliare fuori tutte le possibili alternative. Noi, ovviamente, ci opponiamo a questa meccanismo perchè da sempre poniamo al centro della nostra azione politica l’esigenza di far partecipare i cittadini e vogliamo una democrazia che sia veramente rappresentativa, ipotesi queste raggiungibili solo con il voto di preferenza”.
Ufficio Stampa Per il Bene Comune
martedì 26 agosto 2008
Mobilitiamoci!
lunedì 25 agosto 2008
Medici per l'Ambiente e la Salute: Comunicato sull'incenerimento dei rifiuti
Il piano prevede, tra l’altro, “la corretta informazione al pubblico su eventuali rischi per la salute derivanti dall’accumulo dei rifiuti e del loro smaltimento” e, riferendosi agli impianti di incenerimento, fornisce questo messaggio: “Gli impianti di incenerimento e termovalorizzazione (quale quello che entrerà in funzione ad Acerra) sono costruiti secondo le moderne tecnologie e non rappresentano un rischio aggiuntivo per la salute delle popolazioni residenti nelle aree circostanti. Il loro impatto ambientale è paragonabile a quello conseguente a normali situazioni di traffico urbano”. Questa affermazione è quantomeno assai imprecisa se si osservano i dati relativi ad alcuni inquinanti, quali, ad esempio, le diossine. Dai documenti ufficiali Europei ( dati dell’ inventario della Commissione Europea, rapporto finale del 31.12.2000 , 3° volume, pag 69 http://ec.europa.eu/environment/dioxin/pdf/stage2/volume_3.pdf ) risultano i seguenti dati per l’Italia: 295,5 gr/anno di diossine in tossicità equivalente (TE) prodotte dagli impianti di incenerimento (pari al 64% del totale), e di questi 170,6 gr/anno (pari al 37% del totale) prodotti dai soli impianti di incenerimento per rifiuti urbani presenti in Italia ( circa 50 ), a fronte di 5,1 gr/anno ( pari all’ 1,1%) prodotti dai trasporti stradali (oltre 30 milioni di autovetture, senza tener conto degli altri autoveicoli): ogni commento appare superfluo.
Ci chiediamo, a tale proposito, chi ha fornito i dati che supportano il messaggio che l'impatto di un impianto di incenerimento, o di termovalorizzazione che dir si voglia, "è paragonabile a quello conseguente a normali situazioni di traffico". Il dato delle diossine, in tossicità equivalente, prodotte annualmente dagli impianti di incenerimento è particolarmente impressionante, dal punto di vista sanitario, in quanto 295,5 grammi di diossine in TE equivalgono a quasi 3 miliardi di dosi massime tollerabili annue per adulti ed ad oltre 11 miliardi di dosi massime tollerabili annue per bambini, tenendo conto delle soglie fissate dall'OMS nel 1998 (il dato è, con buona probabilità sottostimato, in quanto il calcolo della tossicità equivalente dell'OMS è più cautelativo rispetto a quello previsto per le emissioni dalla vigente normativa comunitaria). Abbiamo osservato che tra i redattori del documento citato è presente anche l'Istituto Superiore di Sanità, che è il "principale organo tecnico-scientifico del Servizio Sanitario Nazionale" (http://www.iss.it), ci chiediamo se questa affermazione rappresenta l'opinione di questo autorevole Istituto. Non vorremmo infatti che incorresse, anche in questo caso, in gravi "infortuni" come nel caso del CVM.
In questo caso vogliamo ricordare infatti come in un rapporto dell' Istituto Superiore di Sanità nel 1991, a proposito del Petrolchimico di Porto Marghera si ritrovavano queste affermazioni, riferite agli esposti al Cloruro di vinile monomero (CVM): "la mortalità per tutte le cause risulta significativamente inferiore a quella attesa in base ai dati nazionali che regionali .....La mortalità per tutti i tumori è inferiore alle attese...". E' stato per merito di Gabriele Bortolozzo, operaio del Petrolchimico, che non si rassegna e scrive su Medicina Democratica: "i dati forniti dagli Enti Pubblici e dalla aziende non sono credibili...ciò avviene per mancanza di una legge specifica e l' occultamento e la falsità dei dati biostatistici concernenti gli addetti esposti al tossico", che si è potuto arrivare ad una corretta lettura dei dati tecnici ed anche fare giustizia, seppure con notevole ritardo. (Marco Mamone Capria "Scienza, Potere e Democrazia" ottobre 2006 pag 196-97)
L'autorevolezza delle Istituzioni, del nostro Servizio Sanitario Nazionale ed in primis l'Istituto Superiore di Sanità, richiede che le affermazioni siano sempre basate su dati credibili e verificabili e non siano di volta in volta piegate alle "pressioni" dei decisori; auspichiamo che, così facendo, si eviti il rischio di incorrere in altre gravi sottovalutazioni di problemi di salute pubblica.
Ci preme infine sottolineare come le tematiche sanitarie correlate all’ incenerimento dei rifiuti siano fonte di gravi preoccupazioni per il corpo medico anche in altri paesi europei, in particolare in Francia, ove è stata avanzata richiesta di moratoria da parte del Consiglio Nazionale degli Ordini dei Medici ed al sito http://www.artac.info/static/telechargement/RapportIncineration.pdf è disponibile un dettagliato rapporto, ed in Inghilterra, ove, nel giugno 2008, è stato presentato un aggiornamento http://www.ecomed.org.uk/content/IncineratorReport_v2.pdf con un IV Rapporto sugli effetti dell’incenerimento di rifiuti sulla salute da parte della Società Britannica di Medicina Ecologica (BSEM): si tratta di un lavoro molto dettagliato e circostanziato con ben 329 voci bibliografiche. I nostri colleghi inglesi hanno anche spiegato come si riesce per far sembrare innocui gli impianti: un esempio per tutti riguarda la diossina, che non viene monitorata adeguatamente e soprattutto non nelle fasi di maggior criticità (come accensione, spegnimento). In Italia, che segue la normativa europea, per gli impianti di incenerimento di rifiuti è previsto il monitoraggio per le diossine da un minimo di 6 ore ad un massimo di 8 per 3 volte all’ anno.
Coordinamento Nazionale dei Comitati dei Medici per l'Ambiente e la Salute:
Giovanni Ghirga Medico Pediatra, Lazio
Patrizia Gentilini Medico Oncologo ed Ematologo, Emilia Romagna
Gianluca Garetti Medico di Medicina Generale, Toscana
Paolo Franceschi Medico Pneumologo, Liguria
Felicetta Parisi, Medico Pediatra, Campania
Ferdinando Laghi Medico Ematologo ed Internista, Calabria
ed anche:
Giuseppe Comella Medico Oncologo, Napoli
Antonio Marfella Medico Oncologo, Napoli
Ferdinando Borroni Medico di Medicina Generale
Bruno Tonelli Medico di Medicina Generale Forlì
Andrea Galassi Medico di Medicina Generale, Forlì
Ruggero Ridolfi Medico Oncologo ed Endocrinologo, Forlì
Luigi Gasparini Medico del Lavoro, Ferrara
Michelangiolo Bolognini Medico Igenista, Pistoia
Celestino Panizza Medico del Lavoro, Brescia
Vincenzo Migaleddu Medico Radiologo, Sassari
Manrico Guerra Medico di Medicina Generale, Parma
Roberto Topino Medico del Lavoro, Torino
Giuseppe Miserotti Medico di Medicina Generale, Piacenza
Valerio Gennaro Medico Medico Epidemiologo, Genova
Maria Concetta Di Giacomo Medico di Medicina Generale, Padova
Giovanni Vantaggi Medico di Medicina Generale, Gubbio
Mauro Mocci, Medico di Medicina Generale, Civitavecchia
Paolo Ghirga Medico Dermatologo, Civitavecchia
giovedì 31 luglio 2008
Si potrebbe andare tutti quanti al tuo funerale
giovedì 31 luglio 2008
Ormai siamo nella stretta sempre più soffocante di un sistema immorale che non si ferma davanti a nulla pur d’intascare qualche altro soldo rapinato non importa come.
La strategia è la solita, conosciuta da millenni ed efficacissima: rincretinire la gente a suon di menzogne ripetute (e, si sa, una bugia detta tre volte diventa verità), recitate all’unisono da politici, “scienziati” e giornalisti.
Chi si è letto che cosa dice Carlo Rubbia delle centrali a carbone? Chi sa che il "carbone pulito" è una bufala ignobile?
Centrali a carbone, TAV, MOSE, Ponte sullo Stretto... Non crediate siano disgrazie che riguardano solo i malcapitati che si trovano a sbatterci materialmente il naso contro: qui siamo davvero fratelli d'Italia.
Sveglia!
Stefano Montanari
Il corteo funebre ha percorso l'area esterna alla centrale, bare in spalla, fasce a lutto, donne in nero. Un'esponente del comitato, Simona Ricotti, ha letto il discorso funebre: nel silenzio di tomba generale, mentre dentro si festeggiava e si dicevano le ennesime baggianate sul 'carbone pulito'. Sulle bare sono stati tirati i soldi sporchi di sangue, quei soldi che molti sindaci hanno accettato, svendendo il territorio, per utilizzare la moneta per propagandarsi, per far vedere alla gente quanto si è bravi, magari facendo asfaltare una strada, costruire una piscina o un teatro. Insomma soldi per una mera campagna elettorale.
Per questo riteniamo oggi più che mai tutti coloro che hanno varato il progetto, che lo hanno sostenuto, che lo hanno accettato in cambio di poche migliaia di euro, responsabili di quanto accadrà nei prossimi anni su questo territorio. Abbiamo gridato “Assassini”, abbiamo urlato per l'ennesima volta “Diritto alla salute: articolo 32 della Costituzione”. Assurde le dichiarazioni del presidente della Regione Marrazzo, stentavamo a riconoscere in lui quel giornalista, quello stesso politico che per anni ci ha promesso che avrebbe bloccato il carbone. Oggi ci dice che “bisogna guardare avanti, al futuro”, che “la centrale darà lavoro, promuoverà l'economia”.
Ci chiediamo se Marrazzo legga, se sia informato su quanto sta accadendo a Brindisi: sull'ordinanza di distruzione delle colture emessa dal prefetto e dal sindaco di Brindisi. Del fatto che Enel abbia proposto, dopo la minaccia di denuncia della Coldiretti, di comprare le terre agli agricoltori. Perché no, facciamoci uno stoccaccio, un colorificio, un cementificio...si sa quando si inizia la distruzione di un territorio, lo si deve fare fino in fondo. Vergogna anche per chi ha fatto sì che il progetto divenisse realtà: Storace e il passato governo di centrodestra. Vergogna sinistra, vergogna destra!
I cittadini che lottano sono “rossi come il fuoco e neri come la notte” o semplicemente apartitici, tutti insieme conducono una lotta per la sopravvivenza. La lotta continua, siamo nel giusto e lo dimostreremo.
NO COKE ALTO LAZIO COMITATO DEI LIBERI CITTADINI
SCAJOLA E LA FAVOLA DEL CARBONE PULITO
Esternazioni fuori luogo di Scajola a parte, il vero dramma è costituito dalla centrale Enel di TVN, entrata oggi provvisoriamente in funzione a metano anziché a carbone in quanto tuttora priva dell’Autorizzazione Integrata Ambientale. Un vero mostro destinato a bruciare 600 tonnellate di carbone l’ora, rilasciando 6.300.000 metri cubi di fumo carico d’inquinanti, nonostante l’Enel, la “buona stampa” ed un folto stuolo di esperti compiacenti le abbiano attribuito impropriamente la patente di “centrale a carbone pulito”.
La centrale di TVN pulita non lo è affatto in quanto adotta il tradizionale sistema di Combustione del Carbone Polverizzato (PCC) che determina il rilascio di emissioni nocive costituite da metalli pesanti e nanopolveri, in grado di elevare il tasso di mortalità nella popolazione esposta fino a 300 km dal punto di emissione degli inquinanti, e non la tecnologia sperimentale di Ciclo Combinato di Gassificazione Integrata del Carbone” (IGCC) che una volta perfezionata potrebbe essere definita a basso impatto ambientale.
Ed in quanto sporco, così come il carbone che utilizzerà, l’impianto di TVN metterà seriamente a rischio la salute delle popolazioni residenti nell’area soggetta alla ricaduta delle sostanze inquinanti (come numerosi studi medici stanno a dimostrare) danneggerà l’agricoltura compromettendo lo stato dei terreni e contribuirà allo sforamento del protocollo di Kyoto determinando un aggravio di circa 500.000 euro delle sanzioni a carico dell’Italia.
La favola della centrale a carbone pulito di TVN, pubblicizzata in TV e sui giornali come un capolavoro di tecnologia ed innovazione, ma in realtà priva di qualunque velleità ecologica e tecnologicamente non proprio all’avanguardia, non sembra comunque avere convinto molti fra i cittadini che saranno costretti a subire sulla propria pelle le conseguenze nefaste dell’impianto.
Un folto gruppo di contestatori, costituito da coloro che da anni si battono contro la costruzione della centrale, ha infatti accolto la cerimonia d’inaugurazione organizzando un vero e proprio corteo funebre con tanto di bare e donne vestite di nero, per celebrare neppure troppo metaforicamente il funerale di un intero territorio e dei suoi abitanti, immolati sull’altare della sete di profitto dell’Enel e probabilmente giudicati dal ministro Scajola come l’ennesimo sopportabile effetto collaterale di un progresso che annerisce i polmoni, come il carbone.
Marco Cedolin
domenica 27 luglio 2008
Mercoledì 30 Luglio, 10:30, Torre Valdaliga Nord (Civitavecchia)
La naturale e doverosa reazione di tutti i cittadini dell'Alto Lazio sarà quella di recarsi, mercoledi mattina, a Civitavecchia. Tutti insieme. Tutti quanti.
Pacificamente. Andare tutti. E' importante e lo sa ognuno di Noi.
Mercoledì mattina, da tutte le stazioni della ferrovia Roma-Civitavecchia, dovranno partire treni carichi di persone. Semplici cittadini che rifiutano qualsiasi ingiusta imposizione dall'alto.
Tutti i COMITATI NO COKE e molte altre formazioni di liberi cittadini stanno organizzandosi per partecipare insieme alla 'cerimonia'. Naturalmente non sarà possibile avvicinarci più di poco.
Vi prego di inoltrare questa e-mail a tutti i vostri contatti e di contribuire il più possibile alla realizzazione di questo vitale atto di pacifica protesta per il bene di noi stessi, del nostro territorio e delle libertà.
La centrale ENEL di Torre Valdaliga Nord è un abuso di potere, ottenuto a suon di milioni versati nella casse dei comuni, e nemmeno di tutti i comuni interessati. Cerveteri e Ladispoli, ad esempio, da sempre schierati contro la riconversione (perchè l'inquinamento non conosce limiti geografici e i
venti possono trasportare tonnellate e tonnellate di fumi e polveri), non sono mai stati interpellati.
Nessuno è veramente stato interpellato. La Centrale è stata voluta da pochi signori del tutto indifferenti alle lunghe estenuanti proteste portate avanti da tutti i cittadini della Provincia di Roma e dell'Alto Lazio.
Questa battaglia non ha colore politico. Insieme a BERLUSCONI, mercoledì, SARANNO PRESENTI MARRAZZO e ZINGARETTI, tutti complici di questa ingiustizia nei nostri confronti.
I nostri concittadini hanno lottato per anni per evidenziare le possibili alternative e tutti i rischi provenienti dalla combustione del carbone a Civitavecchia...
NON POSSIAMO ACCETTARE CHE LA NOSTRA VOLONTA' RESTI IGNORATA QUESTA NON E' DEMOCRAZIA. Andiamo mercoledi e facciamo rendere conto a questi 4 profittatori quanti siamo, che cosa vogliamo, perchè lo vogliamo.
mercoledì, 10:30, Torre Valdaliga Nord (Civitavecchia - RM)